Un primo passo verso la spartizione

La chiusura del valico di Kissufim è stata qualcosa di più del semplice inizio del ritiro da Gaza

Da un articolo di Alex Fishman

image_840La chiusura del valico di Kissufim è stata qualcosa di più del semplice inizio del ritiro da Gaza. Quando, domenica a mezzanotte, il comandante delle Forze di Difesa israeliane nel sud Dan Harel ha sigillato quel cancello, di fatto ha posto la prima pietra di una cruciale mossa politica con ampie implicazioni storiche. Si tratta del punto i partenza di un lungo viaggio – la cui tappa finale è ancora ignota – volto a istituire confini permanenti per Israele e per lo stato palestinese.
È un tema che ha dominato l’agenda per decenni. Decine di iniziative diplomatiche – israeliane, americane e di altri – sono emerse e sono state abbandonate. Domenica scorsa, piaccia o non piaccia, il processo si è avviato. Lo storico Piano di Spartizione [del 1947], rivisto e aggiornato per adeguarsi ai tempi, è stato risvegliato. Violento, rabbioso, balbettante, lacerante, ma vivo e vegeto. È il piano di spartizione che segna la differenza fra il ritiro israeliano dalla penisola del Sinai nel 1982 e il ritiro dalla striscia di Gaza del 2005. […]
Domenica ha avuto luogo anche un altro evento storico, sebbene su scala minore. Il comandante israeliano delle divisione di Gaza Aviv Kochavi con i suoi ufficiali ha operato in cooperazione con il capo della Sicurezza Nazionale palestinese e il suo staff: forze israeliane e palestinesi hanno iniziato a schierarsi su un doppio sbarramento che dovrà impedire attacchi terroristici durante le operazioni di disimpegno.

(Da: YnetNews, 15.08.05)