Un secolo fa nasceva Beit Alfa, il primo kibbutz fondato dal movimento giovanile sionista laburista

Sonia Nahorai, 98 anni, fece parte della generazione di pionieri che fondò il kibbutz, bonificò le terre e respinse gli attacchi arabi

Gli inizi del kibbutz Beit Alfa

Se il primo kibbutz in assoluto, Degania, venne fondato a nel 1909 sulle sponde meridionali del Kinneret (o Lago di Tiberiade), il primo kibbutz fondato dall’Hashomer Hatzair, il movimento giovanile sionista laburista, celebra fra pochi giorni il 100esimo anniversario della sua fondazione.

Beit Alfa, situato nel nord di Israele alle pendici del monte Gilboa, venne fondata nel 1922 su terreni acquistati nei pressi di un villaggio arabo all’epoca già da tempo abbandonato, e sin dall’inizio si trovò ad affrontare sfide titaniche: paludi, terreni duri e sassosi, zanzare e malaria, caldo terribile durante l’estate e ripetute aggressioni ad opera di bande di arabi.

Praticamente l’intera storia del kibbutz è oggi rappresentata dal suo membro di 98 anni Sonia Nahorai, che appartiene alla generazione di pionieri che fondarono la comunità. Nahorai vive ancora nel kibbutz insieme a molti dei suoi discendenti. “Sono arrivata in Israele dalla Polonia quando avevo 10 anni – racconta Nahorai – Iniziammo come poveri pionieri e ora siamo un paese indipendente e forte. È straordinario che io stia crescendo la mia quarta generazione nel kibbutz”.

Nahorai ha perso uno dei suoi figli, Nadav Nahorai, pilota dell’aviazione israeliana, nel 1968 durante un combattimento contro forze irachene schierate nella vicina Giordania. Nadav si trovò costretto ad abbandonare l’aereo e lanciarsi col paracadute, ma mentre toccava terra venne immediatamente ucciso a colpi di arma da fuoco.

Sonia Nahorai, al centro della foto, circondata da quattro generazioni della sua famiglia (clicca per ingrandire)

Eran, figlio settantenne di Sonia, sottolinea che sua madre e gli altri pionieri plasmarono e difesero il confine orientale di Israele. “Quando arrivarono qui, l’intera valle era una grande palude, dovettero combattere anche la malaria e forgiarono quello che ora è uno dei confini di Israele”. Oltre ad Eran, a Beit Alfa vivono anche 15 nipoti di Sonia e nove suoi pronipoti. “Mia nonna è stata una vera pioniera, l’educazione dei bambini del kibbutz è molto legata alla nostra storia” dice Yarai, nipote di Sonia.

Nel 1928, durante lavori per un impianto di irrigazione, nei pressi del kibbutz vennero scoperti i resti di una sinagoga del VI secolo e.v. Gli scavi della sinagoga Beth Alpha iniziarono l’anno successivo sotto la guida degli archeologi dell’Università di Gerusalemme e portarono alla scoperta di ampi pavimenti a mosaico. Nel 1962 un secondo ciclo di scavi, sotto l’egida della Authority israeliana delle antichità, ha ulteriormente esplorato le strutture residenziali che circondavano la sinagoga.

Nir Meir, capo del Movimento dei Kibbutz, sottolinea che durante le violenze arabe del 1929 i pionieri di Beit Alfa dovettero affrontare continui attacchi e la distruzione dei loro campi, e durante le violenze iniziate nel 1936 ebbero di nuovo i loro campi incendiati e resistettero per tre anni agli attacchi contro il loro isolato kibbutz. Ai primi di aprile 1948, poco prima della dichiarazione d’indipendenza di Israele, il kibbutz venne attaccato da irregolari arabi a colpi di mortaio.

Tra il 1931 e il 1936 Hanka Lazarson, una kibbutznik che si occupava della coltivazione di ortaggi, sviluppò una varietà di cetrioli nota come “Cetriolo Beit Alpha” che divenne molto popolare in tutto il mondo per l’elevato rendimento e l’ottimo gusto.

Durante la guerra in Libano del 2006, il kibbutz accolse gli israeliani sfollati dai villaggi di confine attaccati dai razzi dei terroristi Hezbollah lanciati dal Libano meridionale. Successivamente, il kibbutz allestì un centro di assorbimento per immigrati dall’Etiopia.

(Da: YnetNews, israele.net, 19.10.22)

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