Una pedalata verde da 480 km

130 ciclisti da tutto il mondo, compresi arabi e israeliani, hanno completato un tour da Gerusalemme a Eilat, raccogliendo fondi per leducazione ambientale.

image_715L’attore Mandy Patinkin, noto per le sue interpretazioni nella serie “Chicago Hope” e come Inigo Montoya nel film del 1987 “The princess bride”, è stato nominato per decine di riconoscimenti e premi ed è stato onorato da molte organizzazioni non-profit. Ma uno dei suoi momenti di maggiore orgoglio, dice, è stato qualche giorno fa sulle spiagge sabbiose del Mar Rosso.
“E’ stato un dono meraviglioso, uno dei momenti più importanti della mia vita – ha detto Patinkin dopo aver completato un tour in bicicletta di 480 km durato cinque giorni, dalla Città Vecchia di Gerusalemme al posto di frontiera di Netafim vicino ad Eilat – Non vedo l’ora di passare il resto della mia vita a descrivere a tutti che esperienza incredibile sia stata”.
Patinkin e altri 130 ciclisti di tutto il mondo hanno terminato la tappa finale del terzo giro ciclistico annuale di Israele dell’Istituto Hazon di Arava per cercare di raccogliere 400.000 dollari a favore dell’Istituto di Studi Ambientali di Arava (AIES), oltre che per Hazon, un’organizzazione non-profit con sede a New York dedicata all’educazione ambientalistica ebraica.
La maggior parte del ricavato va all’AIES, per aiutare l’organizzazione a sviluppare un programma MBA per studenti interessati a specializzarsi in studi ambientalistici. Attualmente, l’AIES ha 40 studenti da tutto il Medio Oriente che compiono ricerche su una varietà di argomenti, tra cui la biodiversità, l’inquinamento atmosferico e il recupero dei fiumi.
“Diversamente dalla maggior parte dei giri in bicicletta di questo genere, il nostro scopo non è solo quello di raccogliere denaro, ma anche di creare un senso di comunità e incentivare l’educazione sull’ambientalismo – ha detto David Lehrer, direttore dell’AIES, alla vigilia del giro – Le persone si iscrivono perché pensano di divertirsi, e hanno ragione. Ma una volta che sono lì, noi li mettiamo in contatto con gente interessante di estrazione diversa. Così hanno la possibilità di imparare qualcosa non solo sull’ambiente, ma anche dalla prossima generazione di attivisti ambientali”.
Oltre ai 107 partecipanti, un gruppo di 25 laureati dell’AIES, tra cui palestinesi, giordani e arabi israeliani,ha accompagnato i ciclisti nel viaggio. Lehrer ha detto di sperare che l’interazione tra laureati arabi e turisti ebrei porti a una maggiore preoccupazione per l’ambiente e a un crescente desiderio di pace. “La natura non conosce confini – dice Lehrer – Il problema dell’ambiente trascende conflitti e realtà politiche, e unisce la gente”.
Mousa Diabat, uno studente 25enne del villaggio arabo di Turan, in Galilea, dice che per “far progredire la società israeliana” ci vuole una maggiore interazione tra ebrei ed arabi israeliani. “Non credo che avrei potuto incontrare queste persone in nessun altro posto – continua Diabat – Non li avrei incontrati in Galilea, ma li ho incontrati nel deserto, in bicicletta”.
Il 19enne Kevin Platt veniva per la prima volta in Israele. “E’ stata un’esperienza pazzesca, appagante ed illuminante – dice Platt, che è iscritto alla Temple University a Philadelphia – Ho potuto esplorare la vita in un modo che pochi riescono a fare e ho potuto trovare un collegamento con la terra in un modo concesso a pochi. L’ho conquistata con una bicicletta”.
“Ascoltare palestinesi ed ebrei, tedeschi e americani discutere di qualcosa di comune, cioè l’ambiente, mi fa pensare che questa sia la chiave per risolvere il processo di pace – afferma Patinkin – Possiamo ottenere l’impossibile. Sentite, non credevo che avrei potuto completare
un giro in bicicletta di 300 miglia, ma eccomi qui. Se posso fare questo, si può fare qualunque cosa”.

(Da: Jerusalem Post, 17.05.05)

Vedi anche:
Arava Institute Hazon

http://arava.kintera.org/faf/home/default.asp?ievent=68001&lis=1&kntae68001=32D2A138945A4D5196D92BEECE2A282D