Un’altra immagine spudoratamente photoshoppata da Fatah per demonizzare ebrei e Israele

Il movimento di Abu Mazen vuole far credere ai palestinesi che gli ebrei perseguono programmaticamente la morte di tutti i non ebrei

Da: Security Info Watch, 8 luglio 2009

A quanto pare, l’impudenza con cui Fatah falsifica e mente pur di denigrare e demonizzare Israele non conosce limiti.

Si guardi la foto riprodotta qui a fianco. Essa ritrae un uomo che opera nella sala controllo del sistema di sicurezza a telecamere interne di un casinò.

Ora si guardi l’altra foto, riprodotta qui sotto. Essa è la versione della stessa immagine postata lo scorso 5 ottobre sulla pagina Facebook ufficiale del movimento Fatah, quello che fa capo ad Abu Mazen e governa l’Autorità Palestinese.

Come si può vedere, la foto è stata pesantemente alterata con l’intento di far credere ai palestinesi che gli ebrei israeliani perseguono programmaticamente la morte dei palestinesi e di tutti i non ebrei, e che a questo servono i servizi di sicurezza israeliani (Nota: le frecce gialle nella foto di Fatah sono state aggiunte per chiarezza).

Nella fotografia photoshoppata e diffusa da Fatah:
1 – l’uomo è stato trasformato in un ebreo religioso con l’aggiunta della kippà sulla testa;
2 – alla stanza è stata aggiunta una grande bandiera israeliana;
3 – tutti gli schermi televisivi sono stati modificati inserendovi immagini di Ahed Tamimi (la giovane palestinese che ha scontato otto mesi di detenzione per la sua esplicita istigazione al terrorismo diffusa su video e le aggressioni, reiterate per anni, a calci pugni insulti e sputi contro soldati israeliani, sempre calcolatamente inscenate davanti alle telecamere);
4 – sopra agli schermi televisivi è stato aggiunto un motto in inglese/ebraico che dice: “morte ai goyim” (cioè ai “gentili”, i non-ebrei).

Dalla pagina ufficiale di Fatah su Facebook, 5 ottobre 2018

 

Nella parte inferiore della foto, Fatah ha aggiunto un testo in arabo che dice: “La campagna per infangare Ahed Tamimi viene condotta dall’occupazione [Israele] con tutti i suoi mezzi. A chi giova?”.

Un testo postato da Fatah insieme all’immagine afferma che la foto svela “il piano dell’Agenzia di Sicurezza israeliana per infangare Ahed Tamimi”, per poi proseguire tessendo le lodi della stessa Tamimi e di Dalal Mughrabi, la terrorista che nel 1978 guidò un commando armato che provocò la morte di 25 adulti e 12 bambini su un autobus israeliano.

Questa foto postata da Fatah non è che un ennesimo esempio della manipolazione operata in perfetta malafede dai movimenti palestinesi a detrimento non solo di Israele, ma anche degli stessi palestinesi e del loro diritto ad essere correttamente informati. Con quali danni per le prospettive di riconciliazione e di pace, è facile immaginare.

(Da: PMW Bulletin, israele.net, 25.10.18)

Dalla foto manipolata da Fatah: “Morte ai non ebrei”.