Verso la fine del laburismo israeliano?

Il partito pragmatico, pionierista e idealista si è consacrato a idee alla moda, estranee alle sue radici sioniste

Da un articolo di Israel Harel

image_2433Per anni il partito laburista israeliano ha marciato, consapevolmente e deliberatamente, verso la propria fine. Avrebbe potuto fermarsi diverse volte nel corso di questa marcia, scoprendo d’aver scelto la strada sbagliata per tornare su quella giusta. Ma non l’ha fatto. Al contrario, ha portato il campo del pionierismo sionista e del realismo politico da quasi totalmente egemone nella comunità ebraica pre-statale e nei primi tre decenni dello Stato, alla sua graduale scomparsa odierna, ridotto a soli 13 seggi.
I tre consecutivi insuccessi del partito nelle urne negli ultimi dieci anni (due dei quali sotto la leadership di Ehud Barak) non sono il frutto di errori nelle public-relation e di campagne elettorali mal condotte. In realtà, visto l’abbandono da parte del partito della sua storica vocazione, gli ultimi dei Moicani – per lo più ex membri di Mapai e Allineamento – gli hanno reso un favore continuando a votarlo fedelmente.
Il partito che si vantava di essere originale e pragmatico si è consacrato ad idee alla moda ad esso estranee, diametralmente opposte alle sue radici sioniste e alla sua precedente ispirazione pionieri sta. Andando di male in peggio, il partito ha perso la sua peculiare capacità di analizzare la realtà e trovare soluzioni al contempo idealiste e realistiche per i complicati problemi che Israele deve affrontare. Quando il laburismo israeliano ha perduto questo suo talento e si è unito allineandosi a persone e idee estranee alla sua natura e alle sue radici, coloro che sostenevano la sua storica visione gli hanno voltato le spalle.
Sul suo cammino politico il laburismo israeliano, erede del pionierismo Mapai, si è messo a capo della confusa ideologia delle concessioni tipica della formazione che era sempre stata alla sua sinistra, il Mapam. Anziché respingere quell’ideologia, come il Mapai aveva fatto nei primi anni dello Stato, adottò la posizione rinunciataria del Mapam con circa trent’anni ritardo, diventandone in effetti l’erede, soprattutto nella promozione l’idea dello stato palestinese e nell’adozione di una politica sulla difensiva nella guerra al terrorismo.
In realtà il pubblico israeliano non è né di destra, né di sinistra: è realistico. Nelle ultime elezioni la maggioranza non ha votato per una destra “politica”: ha votato per chi offre un’analisi pragmatica della situazione e indica modalità concrete per fronteggiare il terrorismo, la minaccia iraniana, la crisi economica. L’idea dei due stati per due popoli, che il laburismo israeliano ha adottato come sua principale piattaforma programmatica, è fallita non per colpa di un’opposizione ideologica, ma perché il pubblico ha capito che i palestinesi non hanno alcuna intenzione di attuare tale soluzione e la usano piuttosto per indebolire Israele all’interno e all’esterno. L’atteggiamento arrendevole ha preso il posto del pionierismo, dentro il partito laburista che è andato parallelamente indebolendosi elezione dopo elezione.
Stare all’opposizione per “riabilitare il partito” non lo salverà dalla sua crisi esistenziale. All’opposizione, la retorica dei Shelly Yachimovich, dei Daniel Ben Simon, degli Ophir Pines-Paz collocheranno il partito sull’estrema sinistra (e il numero di seggi ottenuti alla Knesset dal Meretz dimostra quanto sia popolare questa posizione) erodendone ulteriormente le forze. L’unica alternativa che rimane, se il laburismo israeliano vuole sopravvivere, è il ritorno alla sua vocazione storica, altrimenti l’unico profilo politico che il partito potrà presentare – dopotutto è una opposizione di sinistra – finirà col riflettere quello del Meretz. E alle prossime elezioni laburisti e Meretz finiranno per correre insieme ottenendo ancora meno seggi di quelli che i due partiti hanno ottenuto ora separatamente. Il che segnerebbe la fine di due formazioni storiche, il Mapai e il Mapam, che un tempo avevano alla Knesset la maggioranza assoluta.

(Da: Ha’aretz, 9.03.09)

Nella foto in alto: David Ben-Gurion e Golda Meir, leader storici del laburismo israeliano