Vicini molto pericolosi

L’Iran ha speso 16 miliardi di dollari in sei anni per destabilizzare il Medio Oriente. Intanto i pasdaran promettono di buttare a mare gli israeliani

Dal rapporto del Dipartimento di Stato americano (clicca per ingrandire)

Il Dipartimento di Stato americano ha recentemente pubblicato un nuovo rapporto che descrive in dettaglio le risorse finanziarie che l’Iran investe nella destabilizzazione del Medio Oriente. Secondo il rapporto, solo negli ultimi sei anni la Repubblica Islamica ha investito circa 16 miliardi di dollari per sostenere il regime del presidente siriano Bashar Assad e finanziare in tutto il mondo arabo le milizie terroristiche sostenute dall’Iran. In particolare, il dittatore Assad ha ricevuto finora circa 4,6 miliardi di dollari da Teheran, mentre il suo maggior complice regionale, la milizia Hezbollah con sede nel Libano, riceve dall’Iran più di 700 milioni di dollari l’anno. Inoltre Teheran sostiene altre milizie in Iraq e i ribelli Houthi nello Yemen.

Secondo il rapporto di 48 pagine intitolato “Un regime fuorilegge: cronaca delle attività distruttive dell’Iran”, i gruppi terroristici palestinesi nella striscia di Gaza, Hamas e Jihad Islamica, hanno ricevuto dall’Iran negli ultimi anni almeno 100 milioni di dollari. “Sappiamo bene che l’Iran usa i suoi introiti economici per finanziare il terrorismo – ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato – Non esiste nessun paese al mondo che sponsorizzi e sostenga il terrorismo più dell’Iran”.

Il rapporto tocca anche il programma iraniano di missili balistici, affermando che da anni Teheran vìola le restrizioni imposte dalla comunità internazionale e fornisce missili balistici agli Houthi. Il rapporto esorta la comunità internazionale a unire le forze per cercare di contrastare il programma di missili balistici della Repubblica Islamica. “Gli Stati Uniti – afferma il rapporto – continueranno con la loro politica di dure sanzioni contro l’Iran, come annunciato dal presidente Donald Trump”.

Il vessillo degli Houthi yemeniti. Vi si legge: “Dio è grande, morte all’America, morte a Israele, maledizione sugli ebrei, vittoria per l’islam”

Nel rapporto viene estesamente discussa anche la minaccia informatica posta dall’Iran. “Gli sforzi dell’Iran in questo campo logorano e mettono in pericolo le norme internazionali per l’uso gratuito e aperto di internet” afferma il rapporto, aggiungendo che esistono prove evidenti che collegano l’Iran ad attacchi informatici contro siti governativi e commerciali in Israele, Arabia Saudita e Qatar.

“La Repubblica Islamica d’Iran non è uno stato normale – scrive il segretario di stato Usa Mike Pompeo nell’introduzione – E’ importante che il mondo si renda conto della portata dell’irresponsabile avventurismo e della aggressività prevaricatrice di quel regime. Ci impegneremo con qualsiasi nazione disposta a prendere posizione al nostro fianco contro il caos e la brutalità che l’Iran impone ai suoi cittadini e diffonde in tutto il mondo. Sappiamo che molti paesi condividono le nostre preoccupazioni e la nostra aspirazione per un Medio Oriente più sicuro e stabile, e un Iran più libero. Incoraggiamo le nazioni e le imprese di tutto il mondo a esaminare i dati di questo rapporto e rispondere all’appello per affrontare a testa alta la sfida posta dall’Iran”.

(Da: Israel HaYom, 10.10.18)

Il vice capo del potente Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica Hossein Salami ha avvertito il “fittizio regime sionista” del suo un imminente crollo e ha beffardamente consigliato al primo ministro israeliano di imparare a nuotare nel Mediterraneo perché anch’egli verrà buttato in mare. Parlando venerdì scorso a un raduno dei Guardiani della Rivoluzione e delle forze paramilitari Basij nella città iraniana di Isfahan, il generale Salami ha violentemente attaccato lo stato d’Israele definendolo un “fantoccio politico nella vetrina degli Stati Uniti” e sostenendo che lo stato ebraico è privo di qualsiasi elemento caratterizzante uno stato o governo.

Israele è troppo piccolo per meritare di essere minacciato dai Guardiani della Rivoluzione, ha poi detto il generale iraniano spiegando che la milizia libanese Hezbollah è abbastanza forte per porre fine da sola “all’esistenza politica del regime sionista”.

“Raccomandiamo al suo girovago primo ministro di imparare a nuotare e di esercitarsi a farlo nel Mediterraneo” ha concluso Hossein Salami, garantendo che i rappresentanti del regime sionista non potranno evitare di essere gettati in mare.
(Da: jerusalemonline.com, 7.10.18)