Yom Yerushalayim: il giorno in cui venne corretta un’ingiustizia storica
Negli ultimi dieci anni innumerevoli siti religiosi musulmani e cristiani sono stati attaccati in tutto il Medio Oriente. Solo lo stato d'Israele libero e democratico tutela Gerusalemme per tutte le fedi
Di Dore Gold
Come va interpretato il significato di Yom Yerushalayim, la Giornata di Gerusalemme (che quest’anno ricorreva domenica 29 maggio)? Nel 1997 ero ambasciatore d’Israele presso le Nazioni Unite e chiesi istruzioni al nostro ministro degli esteri di allora, Ariel Sharon. Per tutta risposta, Sharon mi disse di fare riferimento al discorso che il primo premier israeliano, David Ben Gurion, pronunciò alla Knesset il 5 dicembre 1949.
A quell’epoca Ben Gurion stava prendendo una decisione storica, mentre volgeva al termine la prima guerra arabo-israeliana: la decisione di fissare la capitale di Israele a Gerusalemme. Molti tra i suoi amici più fidati gli consigliavano di non intraprendere quella mossa. Secondo la risoluzione 181 approvata nel 1947 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Gerusalemme sarebbe dovuta diventare un corpus separatum, un’entità separata sotto amministrazione fiduciaria internazionale.
Ma quello che accadde durante la guerra fu che Gerusalemme venne assediata da una coalizione di eserciti arabi e bombardata dalla loro artiglieria. Il quartiere ebraico della Città Vecchia cadde sotto controllo arabo e subì una totale pulizia etnica. Le sue grandi sinagoghe, alcune risalenti al XIII secolo, vennero distrutte. Ciò che la guerra aveva dimostrato era che se Gerusalemme non fosse stata sotto la sovranità e la tutela di Israele, le conseguenze sarebbero state catastrofiche.

1962: David Ben-Gurion con il comandante delle Forze di Difesa israeliane Yossef Nevo e il sindaco di Gerusalemme Mordechai Ish-Shalom, in visita a una postazione sulla linea che allora spezzava in due la città a causa dell’occupazione giordana della parte orientale
Disse Ben Gurion alla Knesset:
“Se non fosse stato per la nostra resistenza che ha avuto successo contro l’aggressione perpetrata in aperta sfida alle Nazioni Unite, la Gerusalemme ebraica sarebbe stata annientata e lo stato d’Israele non sarebbe mai sorto”.
Ben Gurion lanciò un messaggio al mondo, su Gerusalemme:
“Il popolo che per 2.500 anni ha tenuto fede al giuramento fatto dai primi esiliati sui fiumi di Babilonia di non dimenticare Gerusalemme, questo popolo non si adatterà mai ad essere separato da Gerusalemme”.
In questi ultimi dieci anni, mentre innumerevoli siti religiosi sono finiti sotto attacco in tutto il Medio Oriente, è diventato chiaro un ulteriore aspetto del controllo israeliano su Gerusalemme: solo lo stato d’Israele libero e democratico proteggerà Gerusalemme per tutte le fedi religiose. Dal 1948 al 1967 agli ebrei venne negato l’accesso alla loro storica capitale e ai suoi luoghi santi. Yom Yerushalayim commemora il giorno in cui quel torto è stato corretto e Gerusalemme è tornata ad essere un’unica città, come era sempre stata.
(Da: jns.org, 29.5.22)