18 aprile 2016

“Nei 19 anni in cui il Golan è stato sotto occupazione siriana, è stato usato per fare bunker, recinzioni di filo spinato, mine e aggressioni: è stato usato per la guerra. Nei 49 anni i cui è sotto governo israeliano è stato usato per l’agricoltura, il turismo, le iniziative economiche, la costruzione: è stato usato per la pace”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu introducendo una speciale riunione del governo convocata domenica nelle alture del Golan. “Ho scelto di tenere nelle alture del Golan questa speciale sessione – ha spiegato Netanyahu – per inviare un messaggio chiaro: il Golan rimarrà per sempre nelle mani di Israele”. Netanyahu ha garantito che continuerà a sostenere e rafforzare le comunità, l’industria e l’agricoltura del Golan “a partire da decisioni che prenderemo in questa riunione”. Netanyahu ha poi sottolineato che il Golan è parte integrante della Terra di Israele sin dai tempi antichi “come testimoniano i resti di decine di antiche sinagoghe”. Ricordando la guerra e le distruzioni in corso nella parte siriana del Golan, Netanyahu ha affermato d’aver detto al Segretario di stato Usa John Kerry di non credere che la Siria “potrà mai tornare quella di una volta” e che Israele non pone obiezioni a qualsiasi accordo diplomatico in Siria purché non comprometta la sicurezza di Israele. “Il che vuol dire, in pratica, che forze iraniane, Hezbollah e ISIS devono essere cacciati dal territorio siriano”, ha concluso Netanyahu.