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Hamas ha “giustiziato” il capo del clan palestinese Doghmush nella parte settentrionale della striscia di Gaza accusandolo d’essere entrato in contatto con Israele, che cerca di organizzare un modo per distribuire gli aiuti a Gaza sottraendoli al controllo di Hamas. Lo ha riferito giovedì YnetNews.

Su richiesta delle autorità tedesche, Israele ha agevolato il trasferimento in Cisgiordania di più di 70 orfani palestinesi di età compresa fra 3 e 15 anni ospiti di un orfanotrofio di Gaza finanziato dalla Germania. Dopo che Israele ha accolto una richiesta speciale inoltrata dall’ambasciata tedesca al Coordinatore delle attività governative israeliane nei Territori, i minorenni (accompagnati da decine di adulti palestinesi) sono stati portati dapprima in Egitto attraverso il valico di Rafah, poi in autobus al valico di Taba per entrare in Israele, infine in una nuova struttura approntata a Betlemme, sotto Autorità Palestinese.

Nella foto scattata l’11 marzo (non collegata alla notizia dell’orfanotrofio), dei soldati israeliani assistono paramedici di Gaza nel portare aiuto a bambini palestinesi (clicca per ingrandire)

Un sito web collegato alle “forze di sicurezza” di Hamas mette in guardia individui e gruppi palestinesi dal cooperare con Israele nel garantire la sicurezza dei convogli umanitari diretti a Gaza. Coloro che lo faranno saranno trattati come collaborazionisti, afferma il sito web Al-Majd. “Il tentativo dell’occupazione di comunicare con capi e clan di alcune famiglie che operano nella striscia di Gaza è considerato collaborazione diretta con l’occupazione e un tradimento della nazione che non sarà tollerato” afferma il sito collegato a Hamas, citando un funzionario del gruppo terrorista.

Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Daniel Hagari ha affermato che negli ultimi 10 giorni le truppe hanno ucciso più di 450 agenti di Hamas a Gaza. “In totale, dall’inizio della guerra – ha aggiunto – abbiamo eliminato più di 13.000 terroristi”.

Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Daniel Hagari ha parlato giovedì sera del tragico incidente della mattina a Gaza, dove decine di palestinesi sono rimasti uccisi nella calca di una folla che si precipitava verso un convoglio umanitario. “Questa mattina – ha spiegato Hagari – le Forze di Difesa israeliane hanno coordinato un convoglio di 38 camion per fornire ulteriore assistenza umanitaria ai residenti del nord di Gaza. Gli aiuti umanitari, provenienti dall’Egitto, sono stati sottoposti a controlli di sicurezza al valico israeliano di Kerem Shalom e poi sono entrati a Gaza per essere distribuiti da appaltatori privati. Mentre il convoglio procedeva, migliaia di abitanti di Gaza si sono precipitati sui camion per impadronirsi delle forniture e alcuni hanno iniziato a spingere e calpestare altri causandone la morte o il ferimento. I fatti: alle 4.40 il primo camion ha iniziato a transitare lungo il corridoio umanitario, protetto dalle Forze di Difesa israeliane in modo che potesse raggiungere la destinazione nel nord di Gaza. I nostri carri armati – ha spiegato il portavoce militare – erano lì per proteggere il corridoio umanitario. I nostri droni erano in aria per dare alle nostre forze un’immagine dall’alto. Alle 4.45 una folla ha assaltato i camion di aiuti, fermando il convoglio”. Mostrando un nuovo video, Hagari ha continuato: “I carri hanno visto la calca e con cautela hanno cercato di disperdere la folla con alcuni colpi di avvertimento. Quando le centinaia di persone sono diventate migliaia e la situazione è sfuggita di mano, il comandante del carro ha deciso di ritirarsi per evitare danni. (Nel video) si può vedere con quanta cautela hanno fatto marcia indietro in modo sicuro, rischiando la propria vita e senza sparare alla folla. Le forze israeliane operano secondo le regole di ingaggio e il diritto internazionale. Non è stato condotto nessun attacco contro il convoglio umanitario. Al contrario, le Forze di Difesa israeliane stava conducendo un’operazione di aiuto umanitario per proteggere il corridoio umanitario e consentire al convoglio di raggiungere il punto di distribuzione, in modo che gli aiuti umanitari potessero raggiungere i civili del nord di Gaza. Noi vogliamo che gli aiuti raggiungano la popolazione di Gaza. Israele non pone limiti alla quantità di aiuti che possono arrivare a Gaza e stiamo lavorando con le organizzazioni umanitarie e la comunità internazionale per risolvere il problema della distribuzione. Riconosciamo la sofferenza della gente innocente di Gaza e questo è il motivo per cui cerchiamo di espandere gli sforzi umanitari. La nostra guerra è contro Hamas, non contro la popolazione di Gaza”.

Due israeliani, Yitzhak Zeiger di 57 anni e Uria Hartum di 16 anni, sono stati uccisi in un attentato palestinese con armi da fuoco, giovedì pomeriggio, presso una stazione di servizio all’ingresso della comunità ebraica di Eli, in Cisgiordania. Dei tre terroristi autori dell’attacco, due sono stati neutralizzati  sul luogo dell’attentato, il terzo mentre cercava di fuggire. L’attacco è avvenuto nello stesso luogo dove l’estate scorsa un attentato terroristico aveva causato la morte di quattro israeliani. Uno dei terroristi che dell’attacco di giovedì era un agente di polizia dell’Autorità Palestinese associato al movimento Fatah (che fa capo al presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen): è stato ucciso sulla scena dell’attentato da Aviad Gazbar, uno dei proprietari del ristorante presso la stazione di servizio Hummus Eliyahu, recentemente tornato dal servizio da riservista nella striscia di Gaza. Secondo i servizi di sicurezza israeliani, dall’inizio dell’anno in Cisgiordania sono stati sventati circa 200 attacchi terroristici, di cui circa 150 con armi da fuoco.

Decine di abitanti di Gaza sono morti nelle prime ore di giovedì mattina nella calca causata da una vasta folla che ha circondato una trentina di camion di aiuti umanitari entrati nella parte nord della striscia , tentando di impadronirsi dei rifornimenti. Le riprese dei droni diffuse dalle Forze di Difesa israeliane mostrano centinaia di civili che corrono verso un convoglio di camion umanitari che percorrono la strada costiera di Al Rashid, a ovest di Gaza City, tentando di salire e prendere le forniture. Da una prima indagine delle Forze di Difesa israeliane è emerso che dei palestinesi armati hanno sparato verso i camion di aiuti circondati dalla folla. La maggior parte delle persone morte sono rimaste schiacciate o calpestate nella calca. Secondo quanto riferito, a un certo punto una parte della folla si è avvicinata a un’unità militare israeliana che supervisionava l’ingresso dei camion nella striscia e i soldati hanno sparato in aria colpi di avvertimento. Un portavoce militare israeliano ha detto che non c’è stato nessun bombardamento israeliano nell’area. Secondo testimoni oculari citati dalla CNN, i camionisti (civili di Gaza) hanno cercato di districarsi dalla folla investendo accidentalmente dei palestinesi. Le autorità sanitarie di Gaza controllate da Hamas hanno sostenuto, senza fornire prove, che è stato il fuoco israeliano sulle persone in attesa degli aiuti a causare più di 100 morti, e lo chiamano già “il massacro di Al Rashid”. In un comunicato, Hamas ha minacciato di bloccare le trattative sulla tregua e sulla liberazione degli ostaggi.

Il continuo aumento delle vittime civili nella striscia di Gaza dichiarato da Hamas intensificherà la pressione internazionale su Israele affinché interrompa le sue azioni militari contro Hamas e si ritiri. E’ su questo che fa affidamento il capo del gruppo terroristico a Gaza Yahya Sinwar e lo ha detto ai suoi colleghi di Hamas che in Qatar gestiscono le trattative per il cessate il fuoco, secondo quanto riportato giovedì dal Wall Street Journal. Secondo il giornale, Sinwar mira a uscire dai suoi nascondigli sotterranei dopo la fine dei combattimenti e proclamare la vittoria.

Nell’ambito di uno sforzo di coordinamento congiunto Israele, Giordania, Egitto, Francia, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti hanno lanciato rifornimenti umanitari (cibo e forniture mediche) su circa 17 località lungo la costa meridionale della striscia di Gaza utilizzando aerei francesi, americani, egiziani, degli Emirati e giordani. Le Forze di Difesa israeliane hanno specificato che i lanci vanno ad aggiungersi ai camion di aiuti umanitari che entrano quotidianamente nella striscia di Gaza.

In un discorso in tv il capo di Hamas Ismail Haniyeh ha esortato mercoledì i palestinesi di Gerusalemme, Cisgiordania e Israele a marciare sul Monte del Tempio (spianata delle moschee) di Gerusalemme nel primo giorno dell’imminente mese di Ramadan. Haniyeh ha sostenuto che Hamas mostra “flessibilità” nei colloqui per un potenziale accordo su rilascio ostaggi, tregua e scarcerazione detenuti, ma ha ribadito che il gruppo terroristico è pronto a continuare a combattere e ha esortato il cosiddetto “asse della resistenza” (Hezbollah libanesi, Houthi yemeniti e altre forze sciite in Iraq e Siria) a intensificare gli attacchi contro Israele. Sempre mercoledì le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno rivendicato il lancio di decine di razzi Grad dal Libano sul nord di Israele nelle prime ore del mattino. Martedì, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che “l’obiettivo principale di Hamas è prendere il Ramadan, con particolare attenzione al Monte del Tempio e a Gerusalemme, e trasformarlo nella seconda fase del piano iniziato il 7 ottobre: questo è l’obiettivo di Hamas, amplificato da Iran e Hezbollah”.