29 agosto 2017

Il nuovo capo di Hamas a Gaza, Yahyah Sinwar, ha detto che il gruppo terrorista palestinese ha ripristinato i rapporti con l’Iran e si sta preparando per nuove ostilità contro Israele. Nel suo primo incontro con i giornalisti da quando si è insediato lo scorso febbraio, Sinwar ha detto che l’Iran è ora “il più grande sostenitore finanziario e militare” all’ala armata di Hamas. L’Iran è tradizionalmente un grande sostenitore di Hamas, ma i rapporti si erano raffreddati dopo che Hamas si era rifiutata di appoggiare l’alleato di Teheran, il presidente Bashar Assad, nella guerra civile siriana. Sinwar ha detto che, con l’aiuto dell’Iran, Hamas sta “accumulando” forza militare in preparazione della battaglia per la “liberazione della Palestina”. “Ogni giorno costruiamo missili e continuiamo l’addestramento militare” ha detto Sinwar, aggiungendo che migliaia di persone lavorano “giorno e notte” per prepararsi al prossimo conflitto. Hamas propugna la distruzione di Israele e ha scatenato tre guerre con Israele da quando ha preso il controllo della striscia di Gaza nel 2007. Circa i civili e caduti israeliani che Hamas trattiene in ostaggio a Gaza, Sinwar ha detto che Hamas è disposta ad avviare una trattativa indiretta a condizione che prima Israele scarceri i terroristi palestinesi che aveva già scarcerato nel 2011 per ottenere il rilascio dell’ostaggio Gilad Shalit e poi ha riarrestato perché tornati al terrorismo. Il ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman ha detto domenica che, tra i 1.027 terroristi rilasciati nel 2011 per ottenere la liberazione di Shalit figuravano Mahmoud Qawasmeh, che ha poi finanziato il sequestro e assassinio di tre adolescenti israeliani nel 2014, e lo stesso Yahya Sinwar, poi diventato capo militare di Hamas. Lieberman ha specificato che 202 dei detenuti scarcerati nell’accordo Shalit sono stati successivamente riarrestati per il loro coinvolgimento nel terrorismo. Di questi, 111 sono ancora in carcere. Nel frattempo sette israeliani sono stati uccisi a causa dell’azione di detenuti scarcerati nel 2011.