5 maggio 2021

Con la scadenza alle 23.59 di martedì dell’incarico conferito a Benjamin Netanyahu, il presidente d’Israele Reuven Rivlin ha teoricamente tre possibilità: concedergli una proroga di due settimane, incaricare un altro parlamentare dandogli 28 giorni di tempo o rimettere la questione alla Knesset dandole 21 giorni per trovare un candidato sostenuto da almeno 61 membri. Secondo analisti e fonti vicine a Rivlin, il presidente (che intende prendere una decisione al più presto, probabilmente già mercoledì) non sarebbe orientato a prorogare l’incarico a Netanyahu né a conferire l’incarico a Naftali Bennett (Yamina) perché “quel blocco ha già avuto la sua chance” di formare una coalizione. L’incarico verrebbe quindi conferito al centrista Yair Lapid (Yesh Atid), il quale punterebbe a formare un governo di unità comprendente tutte le formazioni “pro-cambiamento”, compresa Yamina. Se nessun parlamentare dovesse riuscire a formare una coalizione, Israele si avvierebbe verso una quinta tornata elettorale nell’arco di due anni e mezzo. In tal caso, il voto cadrebbe durante le festività ebraiche del prossimo settembre.

Da sinistra e dall’alto: il presidente Reuven Rivlin, Yair Lapid (Yesh Atid), Benjamin Netanyahu (Likud), Naftali Bennett (Yamina) (clicca per ingrandire)