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Secondo il ministro israeliano Avigdor Lieberman, il processo di pace israelo-palestinese si basava su tre ipotesi errate, e cioè: che il conflitto israelo-palestinese sia lorigine dell’instabilità in Medio Oriente, che il conflitto sia territoriale anziché ideologico, e che il ritorno sulle frontiere del 1967 vi metterebbe fine.

Tentativo d’attentato a Gaza. Secondo fonti palestinesi, uomini armati hanno aperto il fuoco domenica su un convoglio dove viaggiava il ministro dell’interno palestinese, Saed Siyam, a Gaza. Non vi sarebbero vittime. Il ministero dell’interno ha successivamente annunciato l’arresto di tre uomini sospettati di avere partecipato allattacco.

Un palestinese che manipolava una granata in un vecchio deposito darmi a Beit Hanoun (striscia di Gaza) è rimasto ucciso domenica insieme alla moglie nellesplosione dellordigno. Gravemente feriti i figli.

Gli abitanti di Ghajar, il villaggio arabo cresciuto a cavallo della frontiera israelo-libanese, protestano vivacemente contro la divisione del villaggio che conseguirebbe alla decisione israeliana di trasferirne la parte nord al controllo delle forze Onu. Annunciati scioperi e manifestazioni.

L’ idea di una forza multinazionale nella striscia di Gaza è interessante, ma l’Italia è pronta a combattere, a sacrificare i suoi soldati nella lotta al terrorismo, mettendoli in pericolo come noi facciamo con i nostri, perché non abbiamo altra scelta?. Se lo è chiesto il primo ministro israeliano Ehud Olmert intervistato venerdì dal Tg1. Non sono sicuro che questa sia la posizione ufficiale dell’ Italia o della comunità internazionale ha aggiunto Olmert – Se l’ Italia è pronta a impegnare il suo esercito quotidianamente contro le attività terroristiche di Hamas, della Jihad Islamica e delle altre organizzazioni che operano a Gaza, questa sarebbe una notizia molto interessante. Rapida la risposta del presidente del consiglio italiano Romano Prodi, che sabato ha dichiarato: E assolutamente prematuro dare una qualsiasi idea concreta di soluzione che non sia condivisa. ? chiaro che interventi e proposte devono essere precedute e accompagnate da un accordo fra israeliani e palestinesi.

Secondo un servizio del Times, Hezbollah si sta dotando di missili a lunga gittata con l’aiuto di Siria e Iran. Sarebbe già stata consegnata una prima fornitura di una ventina di missili capaci di raggiungere Tel-Aviv.

In occasione della visita a Teheran del primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, l’Iran ha donato 120 milioni di $ allAutorità Palestinese governata da Hamas.

Hamas non riconoscerà mai Israele. Non riconosceremo mai gli usurpatori sionisi. Lo ha ribadito il primo ministro palestinese Ismail Haniyeh parlando venerdì all’università di Teheran.

Missile Qassam palestinese lanciato nelle prime ore di venerdì mattina dalla striscia di Gaza verso Israele.

Il primo ministro britannico Tony Blair ha affermato giovedì che l’Iran finanzia e sostiene il terrorismo in Iraq.