Chi era Jamal Abu Samhadana

Uno dei più pericolosi terroristi e criminali della striscia di Gaza

image_1251Il leader dei Comitati di Resistenza Popolare Jamal Abu Samhadana, ucciso giovedì sera dalle forze aeree israeliane insieme ad alcuni complici in un campo paramilitare delle Brigate Salah al-Din (presso Rafah, striscia di Gaza meridionale), era considerato uno dei massimi terroristi ricercati da Israele. Due mesi fa era stato nominato dal governo Hamas direttore generale del ministero degli interni dell’Autorità Palestinese.
Abu Samhadana si era reso responsabile, fra l’altro, di un attacco terroristico nel novembre 2000 a uno scuolabus presso Kfar Darom che aveva causato la morte di due insegnanti e la mutilazione di 5 bambini, e dell’assassinio a sangue freddo nel maggio 2004 di una donna israeliana incinta, Tali Hatuel, e delle sue quattro figlie, nella loro auto all’ingresso di Gush Katif.
I Comitati di Abu Samhadana sono anche implicati nell’agguato dell’ottobre 2003 contro un convoglio diplomatico statunitense nella striscia di Gaza costato la vita a tre cittadini americani, e mai seriamente perseguito dall’Autorità Palestinese.
Negli anni scorsi i Comitati di Abu Samhadana sono stati fra i più attivi nella preparazione e nel lancio di missili Qassam dalla striscia di Gaza verso il territorio israeliano.
Membro di uno dei clan più potenti della striscia di Gaza meridionale, Abu Samhadana era ricercato sin dai primi anni ’80 per l’intensa attività di contrabbando dall’Egitto di armi, esplosivi, droga, prostitute ecc. Per sottrarsi all’arresto si era allontanato da Gaza. Dopo alcuni anni trascorsi a Damasco (Siria), in Marocco e in Algeria, nel 1994 – con la nascita dell’Autorità Palestinese grazie agli Accordi di Oslo – Abu Samhadana aveva fatto rientro a Gaza.
Nel settembre 2000, all’inizio dell’intifada al-Aqsa, aveva fondato i Comitati di Resistenza Popolare, fazione violenta e terroristica che raccoglieva transfughi e sbandanti da un po’ tutti i gruppi armati palestinesi. Secondo alcune fonti, i Comitati avevano sviluppato legami con la Jihad globale e con gli Hezbollah libanesi filo-iraniani.
Nelle elezioni parlamentari palestinesi del gennaio scorso i Comitati di Abu Samhadana hanno appoggiato Hamas.
Recentemente Abu Samhadana non si faceva vedere nei suoi uffici presso il ministero degli interni palestinese, ma nessuna fonte ha mai confermato le voci di dimissioni: i suoi esatti rapporti istituzionali con l’Autorità Palestinese rimangono non del tutto chiari.
“Abbiamo un solo nemico: gli ebrei – aveva affermato Abu Samhadana in paio di mesi fa al quotidiano britannico Sunday Telegraph – E io continuerò a usare il mitra e a premere il grilletto ovunque sia necessario per difendere il mio popolo”.

Si veda anche:

Entra in funzione la nuova unità di polizia dell’Autorità Palestinese

https://www.israele.net/articles.php?id=1208

Samhadana: “Gli ebrei sono il nostro nemico”

https://www.israele.net/articles.php?id=1179

Hamas subappalta il terrorismo anti-israeliano

https://www.israele.net/articles.php?id=1205

Un governo terrorista

https://www.israele.net/articles.php?id=1177

(a: YnetNews, israele.net, 9.06.06)

Nella foto in alto: Tali Hatuel, 34 anni (in alto a dx) e le figlie Hila (11 anni), Hadar (9 anni), Roni (7 anni) e Merav (2 anni), di Gush Katif (striscia di Gaza), assassinate a freddo nella loro auto il 2 maggio 2004 da terroristi agli ordini di Jamal Abu Samhadana