Ecco l’unico registro al mondo di donatori di midollo arabi: sta in Israele

Dei 400 milioni di persone di etnia araba, solo 1,2 milioni vivono in Israele: eppure l’unico registro di donatori arabi di midollo osseo si trova al Centro Hadassah, dell’Università di Gerusalemme

image_3071Dal 2008, la dottoressa Amal Bishara ha viaggiato in sessanta villaggi arabi alla ricerca di campioni di tamponi salivari per creare l’unico registro arabo del midollo osseo esiste al mondo, ospitato dal Centro Medico Hadassah dell’Università di Gerusalemme. Ha così raccolto novemila campioni che si sono tradotti in sei donazioni salvavita.
Forse non sembra molto, considerando che in Israele vivono 1,2 milioni dei circa 400 milioni di persone di etnia araba. Ma Bishara, che ha un Ph.D. in microbiologia e immunologia conseguito al Hadassah, deve innanzitutto spiegare la necessità di un registro di donatori anonimi e non imparentati. Poiché gli arabi spesso si sposano fra parenti, almeno il 60% di quelli che hanno bisogno di midollo trovano il corrispondente genetico all’interno delle loro vaste famiglie.
Usando conferenze, campagne pubblicitarie, articoli di giornale e media sociali, Bishara ha sparso la voce che il registro è il mezzo migliore per individuare donatori per gli arabi che soffrono di cancro del sangue e di una varietà di malattie genetiche. E sembra che i suoi sforzi stiano dando dei risultati. “Recentemente una bambina aveva bisogno di un trapianto, e il nostro telefono non smetteva di suonare – racconta Bishara – La gente vuole partecipare. Ora sto cercando di far aderire gli studenti universitari, perché sono giovani, sani e impegnati”. Vorrebbe infatti portare il registro a 50.000 nomi.
Il professor Chaim Brautbar diede inizio al registro del midollo osseo ventidue anni fa, ed ora questo comprende 75.000 potenziali donatori ebrei. Le informazioni sono contenute in un registro globale di circa 15 milioni di nomi, spiega la dottoressa Shoshana Israel, che è a capo del registro. E aggiunge che vari tentativi di convincere gli arabi a partecipare erano falliti, fino all’arrivo di Bishara. “Ogni popolazione etnica presenta tipi di tessuto diversi – spiega Israel – e bisogna cercare di trovare una popolazione adatta per ogni paziente”. In assenza di un’ampia base da cui scegliere sia fra gli ebrei che fra arabi, le possibilità di trovare sono molto basse. Per questo dobbiamo sensibilizzare la gente e testarla”.
“Siamo molto emozionati quando troviamo una compatibilità – racconta Bishara, che è stata lei stessa una donatrice sostituto per una paziente di 24 anni – Spesso accompagno i donatori attraverso tutto il procedimento, ed è una cosa che cambia effettivamente la loro vita. Una ragazza di 19 anni ha detto che era la prima volta che sentiva di aver fatto qualcosa di veramente buono”.
“I donatori sono davvero degli angeli – continua Israel – Anche se non si tratta di una grossa operazione, la donazione non è una cosa da nulla. Arabi ed ebrei allo stesso modo sono pronti a subire il procedimento solo per salvare la vita di qualcuno che non conoscono”.
Le cellule staminali di midollo oggi vengono di solito estratte dal sangue, invece che dall’osso. Dopo aver subito delle iniezioni per aumentare il conto delle loro staminali, i donatori vengono attaccati a una macchina di aferesi che raccoglie le staminali mentre il sangue fluisce da un braccio all’altro. Nei casi in cui è richiesto del midollo vero e proprio, viene estratto da un femore con una siringa chirurgica.
Al Centro Hadassah e allo Centro Medico Sheba si stanno compilando anche dei registri di sangue ombelicale, con campioni conservati dalle organizzazioni Magen David Adom e Dor Yeshorim, aggiunge Israel. “Se non troviamo un donatore nel registro del midollo, possiamo ricorrere al sangue ombelicale, perché non richiede una compatibilità perfetta. Questo è un grosso vantaggio per le popolazioni minoritarie come i beduini, dove non abbiamo abbastanza donatori perché non avevamo il budget per i test”.
Più che ricorrere ai grandi appelli di massa, Hadassah lancia richieste all’interno delle comunità etniche di pazienti specifici. Tuttavia, i richiami generali permettono di trovare compatibilità in quantità maggiori e più rapidamente, in Israele e in altri paesi dove si eseguono trapianti.
Bishara lavora praticamente da sola, e suo figlio e alcune infermiere arabe in pensione spesso la aiutano nei programmi educativi e nelle campagne di reclutamento. Nelle sue presentazioni, spiega che circa il 90% delle richieste arabe di trapianti di midollo sono per bambini con malattie genetiche risultanti da matrimoni tra consanguinei. “Quando spiego che, a causa della nostra genetica unica, troviamo dei compatibili solo per il 10% della popolazione araba senza un donatore in famiglia, la gente si convince che abbiamo bisogno di loro – dice Bishara – Una volta capito che la donazione non li danneggia, saranno incoraggiati a iscriversi al registro e a fare una donazione quando compatibili”.
Tutti i potenziali donatori vengono informati del fatto che, poiché arabi ed ebrei hanno degli antenati in comune, a volte un arabo può essere compatibile con un ebreo e viceversa. In ogni caso, l’identità del ricevente resta segreta. Dopo un anno, se il ricevente guarito è d’accordo, donatore e ricevente ricevono le informazioni per contattarsi.
Quello di Hadassah è stato il primo registro di midollo in Israele, ma non è il più grande: il registro non-profit di Ezer Mizion è il maggiore, con circa 500.000 nomi ebraici. Un altro piccolo registro si trova al Sheba Medical Center, vicino a Tel Aviv.

(Da: Israel 21c, 15.02.11)

Nella foto in alto: la dottoressa Shoshana Israel (a sinistra) e la dottoressa Amal Bishara, nel laboratorio del Centro Medico Hadassah a Gerusalemme