Hamas tra potere e clandestinità

Il gruppo jihadista è più forte ma anche più vulnerabile

Da un articolo di Ali Waked

image_1714“Hamas ha fatto indigestione di potere”. È così che alcune fonti nella striscia di Gaza spiegano i duri colpi subiti dall’organizzazione jihadista palestinese nei giorni scorsi ad opera delle forze aeree israeliane. Sabato scorso cinque membri di Hamas sono stati uccisi in un raid aereo israeliano su una postazione a Gaza, e secondo le fonti altri membri di Hamas stanno abbandonando le postazioni in seguito all’efficacia di questi attacchi.
Quando Hamas era un movimento di guerriglia con cellule che operavano nella clandestinità, Israele riusciva solo a eliminare pochi suoi attivisti qua e là con qualche attacco missilistico e uccisioni mirate. Ma dopo la vittoria elettorale e la creazione della milizia speciale per iniziativa dell’ex ministro degli interni Said Siam, l’ala militare di Hamas o perlomeno una parte di essa è entrata a far parte dell’establishment. Di conseguenza, la milizia di Hamas si è trasformata nel gruppo più potente e meglio organizzato che abbia mai operato nei territori dell’Autorità Palestinese dagli anni ’90. Allora era l’apparato di sicurezza ufficiale dell’Autorità Palestinese che godeva di questo status (…).
Ma il processo di rafforzamento di Hamas e il suo ingresso nell’establishment non è stato senza prezzo. Oggi la milizia di Hamas è in grado di minacciare tutti gli attivisti di Fatah nella striscia di Gaza, dal livello più basso fino agli ufficiali e ai comandanti delle forze di sicurezza ufficiali dell’Autorità Palestinese. Ma questa indigestione di potere ha portato Hamas ad abbandonare i comportamenti da guerriglia. La milizia di Hamas ha iniziato a creare postazioni alla luce del sole, quartier generali, basi d’addestramento e alloggiamenti. In breve, è diventata un bersaglio molto più facilmente individuabile per le forze aeree israeliane.
E così lo scontro fra Forze di Difesa israeliane e Hamas, anziché una disperata caccia a cellule clandestine sta assumendo sempre più i contorni di uno scontro fra due forze armate, terreno dove Israele gode di netta superiorità: in un tale scontro, Hamas non ha nessuna chance.
Il dilemma che la dirigenza di Hamas si trova a fronteggiare è relativamente semplice. La visibile presenza della milizia è espressione della forza militare dell’organizzazione, che terrorizza i rivali nella striscia di Gaza e fa di Hamas un soggetto a cui non ci può sottrarre. Tuttavia, questa stessa presenza rende più agevole il compito delle Forze di Difesa israeliane di attaccare l’organizzazione al punto da colpire in modo grave i suoi membri e indebolirla considerevolmente. (…)
La domanda è: stiamo per assistere a una “chiusura” che comporterà un declino del potere di Hamas e un ritorno all’apparato di sicurezza ufficiale palestinese? Solo il tempo lo dirà.

(Da: YnetNews, 29.05.07)