L’escalation di Hamas

Tra mercoledì e giovedì i palestinesi hanno lanciato più di 65 colpi di mortaio e missili Qassam.

image_705Tra mercoledì e giovedì i palestinesi hanno lanciato più di 65 colpi di mortaio e missili Qassam su obiettivi israeliani nella striscia di Gaza e all’interno di Israele. Un civile israeliano a Gush Katif è rimasto ferito mercoledì da schegge di mortaio.
Tuttavia, benché il primo ministro israeliano Ariel Sharon abbia considerato, giovedì, l’eventualità di riprendere incursioni militari nella striscia di Gaza in risposta agli attacchi di missili e mortai palestinesi, Israele per adesso intende continuare ad esercitare il massimo auto-controllo possibile per evitare un’escalation.
Un terrorista di Hamas è morto nelle prime ore di mercoledì mattina nella parte sud della striscia di Gaza a causa dell’esplosione di un ordigno che stava maneggiando. Lo hanno confermato fonti palestinesi (che inizialmente avevano incolpato i soldati israeliani). Hamas ha comunicato che l’uomo era impegnato in una “missione di jihad”.
Un secondo terrorista di Hamas è stato gravemente ferito la mattina di mercoledì quando, per la prima volta dall’inizio di febbraio, le Forze di Difesa israeliane hanno aperto il fuoco contro una squadra di terroristi Hamas intenta a sparare colpi di mortaio, dopo che le forze di sicurezza palestinesi, avvertite dall’ufficiale di collegamento israeliano, si erano astenute dall’intervenire. Il terrorista è deceduto più tardi in ospedale, e Hamas ha promesso vendetta. Le Forze di Difesa israeliane hanno diffuso giovedì sera un video in cui si vede distintamente che il terrorista Hamas, pochi istanti prima d’essere colpito da un velivolo israeliano, aveva sparato colpi di mortaio insieme a un gruppo di altri terroristi. Il video conferma quanto sostenuto fin dall’inizio da Israele: la tregua è stata rotta da Hamas; quello di vendicare la morte del loro terrorista è solo un pretesto.
Il video è visibile su Ynetnnwes, alla pagina: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3087884,00.html .
“D’ora in avanti – ha dichiarato giovedì il vice ministro della difesa israeliano Boim – Israele dovrà reagire con maggiore determinazione. È nostro interesse che la calma prevalga fino al giorno dello sgombero (da Gaza), perché non è pensabile attuare lo sgombero sotto il fuoco nemico”.
Israele ritiene che l’escalation lanciata da Hamas abbia a che fare soprattutto con la lotta intestina fra il movimento jihadista e l’Autorità Palestinese, emerso con la recente decisione del tribunale palestinese di Rafah di invalidare le elezioni municipali in 51 dei 141 seggi a causa di brogli di Hamas denunciati da Fatah. Giovedì una seconda sentenza, questa volta di un tribunale di Gaza, ha annullato le elezioni in 5 dei 42 seggi di Beit Lahia per lo stesso motivo. Hamas denuncia “pressioni” sui giudici.da parte dei leader di Fatah.
Secondo alcune fonti della difesa israeliana, di fatto le strade della striscia di Gaza sono dominate da Hamas e non vi sarebbero reali chance per i sostenitori dell’Autorità Palestinese. Gli attacchi di Hamas, ribadiscono, non hanno relazione con Israele: si tratta di una lotta interna per il potere. Tuttavia, come ha dichiarato il ministro della difesa Shaul Mofaz, “Israele non può restare inerte e dovrà fare qualcosa per proteggere i propri cittadini”.
Secondo le fonti, le Forze di Difesa israeliane sono pronte ad attuare eventuali “reazioni massicce”, ma ribadiscono che nessuno in Israele desidera innescare una spirale fuori controllo.

(Da: Ha’aretz, Ynetnews, 19.05.05)

Nella foto in alto: Missile Qassam a Neve Dekalim