Il crudele ricatto di Hamas

Diffuso sul sito web del gruppo terrorista la voce dell’ostaggio israeliano Gilad Schalit

image_1741Hamas ha diffuso lunedì un messaggio audio registrato del soldato israeliano Gilad Schalit, 19 anni, a un anno esatto da quando venne preso in ostaggio su suolo israeliano da terroristi palestinesi di Hamas, il movimento alla guida del governo dell’Autorità Palestinese. Da allora i sequestratori palestinesi non avevano mai fatto pervenire nessuna notizia concreta sulla vita e sulle condizioni di salute dell’ostaggio.
Nel messaggio audio, diffuso attraverso il sito web dell’ala militare di Hamas, Schalit saluta i suoi famigliari e dice che le sue condizioni di salute si stanno deteriorando. Esprime inoltre delusione per la “mancanza di interesse” del governo israeliano sul suo caso.
“Mamma, papà, sorella mia, fratello mio e amici miei nelle Forze di Difesa israeliane, io vi saluto dalla prigionia e sento la mancanza di tutti voi – dice la voce dell’ostaggio – Ho trascorso un anno intero in prigionia e la mia salute si sta deteriorando, ho bisogno di un lungo ricovero. Mi rammarico per la mancanza di interesse da parte del governo di Israele e delle Forze di Difesa israeliane sul mio destino e per il loro rifiuto di accogliere le richieste delle Bigate al-Kassam”.
Nel nastro, Schalit chiede poi al governo di accogliere la richiesta palestinese di uno “scambio di prigionieri” di ampia portata, “specie alla luce del fatto che io ero in servizio militare, impegnato in un’azione militare, e non un trafficante di droga”: probabile riferimento al caso del faccendiere israeliano Elhanan Tannenbaum, sequestrato da Hezbollah nel 2000 e rilasciato nel 2004 con uno scambio di prigionieri, e che successivamente ammise che era entrato in Libano per concludere un affare legato al traffico di stupefacenti.
“Come io ho genitori, una madre e un padre, anche le migliaia di prigionieri palestinesi hanno madri e padri ai quali vanno restituiti”, recita la voce di Schalit, riferendosi ai palestinesi detenuti nelle carceri israeliane per reati di terrorismo e contro la sicurezza. E prosegue: “Ho grande speranza che il mio governo dimostri maggior interesse per me e accolga le richieste dei mujahidin (militanti jihadisti)”.
Secondo il padre di Schalit, Noam, è evidente che le frasi del figlio sono frutto di coercizione. “Vogliamo che qualcuno di indipendente lo veda, per esaminare lui e le condizioni in cui è detenuto, le sue condizioni mediche naturalmente e le sue condizioni psicologiche”. Più tardi ha aggiunto: “Speriamo che questo filmato abbia un vero significato, cioè che Hamas voglia fare progressi e che non sia solo un trucco mediatico di Hamas. Speriamo che, alla luce della nuova situazione a Gaza, Hamas sia interessata a dimostrare al popolo palestinese d’aver ottenuto dei risultati”.
Richiesto della sua opinione circa l’autenticità della registrazione, Noam Schalit ha detto: “Il nastro presenta diversi punti interrogativi, ad esempio Gilad dice che la sua salute non è buona mentre i suoi sequestratori sostengono che sarebbe in buona salute e che tutte le sue esigenze sarebbero soddisfatte. Sappiamo quasi per certo che la voce è quella di Gilad e siamo del tutto sicuri che il testo gli è stato dettato”. Noam Schalit non ha voluto parlare di ciò che dovrebbe fare il governo, affermando solo che “quello che ho da dire al primo ministro glielo dico in privato”.
Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak ha reagito alla registrazione dicendo che il suo contenuto è la prova che Hamas è direttamente responsabile della sorte di Schalit. “Il nastro – ha dichiarato – è il modo con cui Hamas vuol far sapere di essere l’unica che ha in mano il destino dell’ostaggio”.
L’analista di Canale 2 Ehud Ya’ari ha detto, subito dopo la messa in onda del messaggio audio, che “è del tutto evidente che quelle non sono parole di Schalit”. Secondo Ya’ari, le strutture grammaticali del testo e alcuni sottili errori che un israeliano di madrelingua ebraica non farebbe indicano che il testo è opera dei sequestratori.
La valutazione è che Hamas abbia diffuso il nastro audio e non una registrazione video per non essere accusata d’aver mentito sulle condizioni dell’ostaggio.
L’organizzazione per i diritti umani B’Tselem accusa i sequestratori di Schalit di macchiarsi di un crimine di guerra. “Il diritto umanitario internazionale – spiega B’Tselem – vieta assolutamente di catturare e trattenere una persona con la forza allo scopo di estorcere qualcosa dal nemico minacciando di fare del male o uccidere l’ostaggio. La cattura di ostaggi è considerata un crimine di guerra”. Secondo B’Tselem, è responsabilità di Hamas garantire il rilascio di Schalit dal momento che essa ha il controllo effettivo della situazione a Gaza. Inoltre, i sequestratori del soldato israeliano violano ulteriormente il diritto internazionale non permettendo a rappresentanti della Croce Rossa di vistare il prigioniero (cosa che invece avviene regolarmente nelle carceri israeliane).
La diffusione del nastro con la voce di Gilad Schalit, ha detto lunedì un alto esponente della delegazione governativa israeliana al summit di Sharm e-Sheikh, “è un’ulteriore dimostrazione della efferatezza di Hamas”.
Da parte sua, l’ufficio del primo ministro israeliano ha fatto sapere che “non vi sarà alcun cambiamento nella politica del governo israeliano” in seguito alla diffusione del nastro, ribadendo che “Hamas non è un nostro interlocutore”.

(Da: Jerusalem Post, 25.06.07)

Per ascoltare la registrazione (con sottotitoli in inglese):

http://www.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1182409634482&pagename=JPost%2FJPArticle%2FShowFull

Si veda anche:
Banim
Il sito creato per assistere le famiglie dei soldati israeliani in ostaggio dei terroristi nella loro battaglia per la liberazione dei loro cari (anche in italiano)

http://www.banim.org/en/Italian.html