La parola finale resta al primo ministro

Il contorni del nuovo incarico ministeriale affidato a Lieberman

Da un articolo di Tovah Lazarof

image_1417La nomina, lunedì, di Avigdor Lieberman alla carica di ministro per le minacce strategiche ha lo scopo di facilitare il compito del primo ministro israeliano Ehud Olmert in un periodo che vede crescere i rischi per Israele connessi al programma nucleare iraniano. Le decisioni finali, tuttavia, riguardanti la politica di sicurezza israeliana, comprese quelle riguardanti la posizione di Israele sull’Iran, resteranno saldamente nelle mani del primo ministro e del suo “gabinetto di sicurezza”, del quale ora Lieberman fa parte. Il nuovo ruolo ricoperto da Lieberman è quello di coordinare le iniziative di sicurezza, di intelligence e diplomatiche riguardo all’Iran e a qualunque altra minaccia strategica, e di riferirne a Olmert. È quanto ha voluto chiarire Miri Eisin, portavoce del primo ministro israeliano.
Nel dare annuncio della nuova nomina, Olmert ha voluto sottolineare che l’incarico conferito a Lieberman non va a sostituire nessuno di quelli esistenti, e serve piuttosto a incrementare gli sforzi già in atto degli enti preposti rispetto a minacce strategiche come quella posta dall’Iran. Tutti i ministeri e gli organi di sicurezza e di intelligence, ha detto Olmert, continueranno a ricoprire le stesse responsabilità. “Lieberman – ha spiegato – dovrà sovrintendere per conto mio alla formulazione della politica israeliana riguardo a minacce strategiche contro Israele e, a tale scopo, coordinare i relativi servizi di sicurezza e di intelligence. Tutto questo non comporterà la diminuzione di alcuna responsabilità degli altri ministri e ministeri”.
Olmert ha annunciato che Lieberman sovrintenderà anche all’ufficio di collegamento Nativ, che serve a facilitare l’immigrazione di ebrei dai paesi dell’ex Unione Sovietica.
Anche se il compito ufficiale di Lieberman sarà quello di analizzare tutte le minacce strategiche, è chiaro che gran parte del suo tempo sarà dedicato a Teheran, ha spiegato la portavoce Eisin. Il suo lavoro dovrà aiutare il primo ministro e il gabinetto di sicurezza a prendere “importanti decisioni” riguardo all’Iran. Alla luce della rilevanza e della complessità del dossier Iran e della sua minaccia nucleare, ha continuato Eisin, si rendeva necessario un ministro a tempo pieno che coordinasse i vari organismi interessati, alcuni dei quali come il Mossad, il Consiglio di Sicurezza Nazionale, la Commissione per l’Energia Atomica e i servizi di sicurezza, già ora fanno capo e riferiscono al primo ministro.
In passato Israele ha già avuto ministri senza portafoglio che si occupavano di questioni strategiche rispondendo direttamente all’ufficio del primo ministro. Ad esempio, Dan Meridor è stato responsabile della difesa nazionale e delle strategie diplomatiche, Uzi Landau venne incaricato della cooperazione strategica fra Stati Uniti e Israele, e Tzahi Hanegbi ebbe il compito di occuparsi di questioni strategiche. Tuttavia, secondo Eisin, questa è la prima volta che si ha un ministro designato ad occuparsi di minacce strategiche e a coordinare tutti gli sforzi in questo senso.
Ephraim Kam, vice capo dell’Institute of National Security Studies dell’Università di Tel Aviv, si dichiara scettico circa la nomina di Lieberman. “Finora nessuno aveva suggerito che vi fosse bisogno di questo incarico – dice – e non conosco nessun altro governo in cui esista una posizione di questo tipo”. In ogni caso, aggiunge Kam, “dovremo giudicarlo in base al suo futuro comportamento: vedremo nei prossimi mesi se la sua posizione risulta utile o solo uno spreco di denaro”.
Invece Giora Eiland, ex capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale, un ente che opererà in stretto contatto con il nuovo ministro, dice che il compito assegnato a Lieberman è molto simile a quello che venne affidato a Meridor e ad Hanegbi da precedenti amministrazioni. Secondo Eiland, è utile avere un ministro incaricato delle questioni di sicurezza per conto dell’ufficio del primo ministro. Vista la personalità di Lieberman, Eiland si aspetta una gestione molto energico. A suo parere, la sfida più difficile per Lieberman sarà l’eventuale dialogo futuro fra lui e gli Stati Uniti. “Deve dimostrare di essere una persona con cui loro possano lavorare – dice Eiland – Per essere un buon interlocutore in questo dialogo, deve essere percepito come affidabile e rilevante”.

(Da: Jerusalem Post, 31.10.06)

Nella foto in alto: Avigdor Lieberman, leader del partito Yisrael Beiteinu, neo ministro alle minacce strategiche, nella Knesset alle spalle del primo ministro Ehud Olmert.