Quale deterrenza contro Hamas?

Vocazione al martirio e noncuranza dei civili rendono invulnerabili alle minacce dissuasive

Da un articolo di Moshe Arens

image_2381Molti politici israeliani hanno detto che l’operazione a Gaza ha ripristinato la deterrenza di Israele. Il che significherebbe che, mentre negli anni scorsi Hamas non esitava a lanciare i suoi razzi sui civili israeliani, dopo i colpi subiti in queste ultime tre settimane, non oserà più farlo in futuro. […] In effetti la deterrenza è la soluzione migliore di tutte: il nemico è dissuaso dal lanciare azioni aggressive, la guerra con le sue inevitabili perdite di vite viene evitata e, in un’atmosfera di stabilità, la vita può andare avanti normalmente.
La popolarità del concetto di deterrenza risale ai tempi della Guerra Fredda quando le capacità nucleari di Stati Uniti e Unione Sovietica dissuadevano entrambi i paesi dal lanciare attacchi nucleari l’uno contro l’altro. E in effetti la distruzione reciproca garantita, anche dopo aver eventualmente subito un primo colpo nucleare, era sufficiente per mantenere l’equilibrio del terrore.
Questo concetto può trovare applicazione con alcuni degli stati vicini di Israele, paesi con considerevoli risorse umane e materiali che verrebbero duramente colpite dalla risposta israeliana ad un’aggressione; paesi, inoltre, retti da regimi totalitari e militaristi il cui potere risulterebbe seriamente compromesso in tali circostanze.
Che l’Iran nuclearizzato subirebbe un uguale effetto deterrente in queste circostanze, invece, non è affatto certo: è l’interrogativo su cui si arrovellano i decisori a Gerusalemme e a Washington.
Ma applicare la deterrenza a un’organizzazione terroristica è tutt’altra faccenda. Infatti, non sembra affatto probabile che un’organizzazione terroristica possa essere dissuasa con le minacce dal perseguire i suoi obiettivi, il primo dei quali è per definizione quello di minare alle fondamenta la società nemica spargendo il terrore fra i suoi cittadini. Le organizzazioni terroristiche generalmente non posseggono sostanziali risorse che possano risultare vulnerabili a un attacco. D’altra parte, colpire o minacciare di colpire alcune di quelle risorse sembra aumentare piuttosto che incrinare il loro credito agli occhi dei loro fanatici sostenitori. E i capi eliminati vengono facilmente sostituiti (grazie alla loro semplicistica preparazione politica e alla vocazione al martirio).
No, evidentemente Al Qaeda non può essere fermata con la deterrenza (vale a dire, con la minaccia di ritorsioni): può solo essere sconfitta.
C’è chi sostiene che un effetto deterrenza funzioni con Hezbollah che, dopo la presunta “vittoria divina” dell’estate 2006, si è ben guardato dal lanciare su Israele anche uno solo dei suoi tantissimi razzi (ed anzi si è affrettano a smentire qualunque suo coinvolgimento nel recente lancio di alcune Katyusha dal Libano meridionale). Ma è assai più probabile che, lungi dall’essere dissuaso, Hezbollah intenda semplicemente muoversi nel momento e nel luogo che ritiene più opportuno. In questo caso il suo potenziale aggressivo, la sua capacità di colpire al cuore di Israele, è la proverbiale arma delle opere teatrali che compare in scena nel primo atto e che verrà senz’altro usata entro l’ultimo atto.
Hamas, un’organizzazione terroristica votata alla distruzione di Israele, non può subire la deterrenza. Come viene colpita, il suo appoggio tra la popolazione locale cresce e aumenta la sua popolarità negli ambienti fondamentalisti islamici di tutto il mondo. Hamas non dà alcun valore alla vita, quella dei musulmani come quella degli ebrei. Israele si preoccupa per le perdite di vite umane nella striscia di Gaza durante quest’ultima ondata di combattimenti, Hamas non se ne cura minimamente. Le infrastrutture di Gaza distrutte o danneggiate verranno rapidamente ricostruite coi soliti massicci aiuti stranieri, una volta cessati i combattimenti. Perché Hamas dovrebbe preoccuparsene? Se i combattimenti cesseranno prima che sia completamente eliminata la capacità di Hamas di lanciare missili e razzi, vedremo Hamas cantare vittoria.
L’idea di poter frenare Hamas con la deterrenza è pura fantasia. Hamas deve essere sconfitta. Sconfiggerla significa eliminare la sua capacità di lanciare razzi e missili su Israele. Solo allora sarà chiaro chi ha vinto lo scontro, e da quel punto di vista si potranno affrontare tutte le altre questioni relative alla presenza di Hamas a Gaza.

(Da: Haaretz, 14.01.09)

Nella foto in alto: Moshe Arens, autore di questo articolo