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Diffuso giovedì mattina dall’ufficio di Arafat una sua dichiarazione nella quale afferma di essere in buone condizioni e che non c’è motivo di preoccuparsi.

Arafat sarà trasportato giovedì dalla Muqata all’ospedale di Ramallah, in coordinamento con Israele.

Arrestati in tempo nel campo di Ein Beit Ilma (presso Naplus) due palestinesi che volevano compiere attentati suicidi in Israele: uno è un 16enne affiliato al Fatah (di Arafat).

Colpi di mortaio palestinesi giovedì su case israeliane presso Morag (striscia di Gaza): sei feriti.

Tiri di mortaio palestinesi su case israeliane nella striscia di Gaza meridionale.

Sembra si siano molto aggravate nella notte le condizioni di salute di Yasser Arafat, ma le informazioni che trapelano dall’Autorità Palestinese continuano a essere poche e contraddittorie.

Fonti ufficiali palestinesi smentiscono che sia già entrato in funzione un “triumvirato” (Ahmed Qureia, Mahmoud Abbas, Salim al-Zaanoun) per la gestione dell’Autorità Palestinese nel “dopo-Arafat”.

Previsto per giovedì sera l’arrivo a Ramallah, in accordo con Israele, della moglie di Arafat (da Parigi, via Tunisi). Suha Arafat non è più stata a Ramallah da quando è scoppiata la “seconda intifada”.

Israele ha autorizzato l’ingresso nella Muqata a Ramallah di tutti i medici necessari per le cure di Arafat, e ha annunciato che autorizzerà il ricovero di Arafat in qualunque ospedale risulti necessario.

La Knesset ha approvato martedì sera il piano di disimpegno dalla striscia di Gaza e da una parte della Cisgiordania nord presentato dal pm Sharon: 67 voti a favore, 45 contro, 7 astenuti.