28 luglio 2022

La nuova costituzione tunisina (approvata martedì scorso con un referendum a cui ha partecipato meno del 30% degli aventi diritto e generalmente considerata un rafforzamento del sistema autocratico) comprende un articolo che recita: “Difendiamo i legittimi diritti dei popoli che, in base a questa legittimità, hanno il diritto di decidere del proprio destino, il primo dei quali è il diritto del popolo palestinese alla propria terra rubata e all’istituzione del proprio stato su di essa, dopo la sua liberazione, con Al-Quds Al-Sharif [Gerusalemme] come capitale“. Secondo il blog Elder of Ziyon, che per primo ha segnalato mercoledì la nuova clausola, i riferimenti alla “liberazione della terra rubata” e a Gerusalemme nella sua interezza implicano la cancellazione dello stato d’Israele e la negazione al popolo ebraico di quel “diritto di decidere del proprio destino” riconosciuto a tutti gli altri popoli.