Un bel regalo a Hamas

Ora che 800 impavidi funzionari europei e americani hanno scritto la loro letterina, come potrà Hamas rifiutarsi di restituire gli ostaggi e fare la pace con Israele?

Di Marco Paganoni

Yahya Sinwar sentitamente ringrazia

Che sciocchi, come abbiamo fatto a non pensarci prima?

Per porre fine al conflitto in corso e alle sue tragiche conseguenze basta imporre a Israele un cessate il fuoco immediato – togliendogli ogni sostegno politico, diplomatico e militare – e chiedere cortesemente a Hamas, Jihad Islamica e altri stupratori e tagliagole assortiti di rilasciare gli ostaggi e accettare “una pace duratura” che contempli “uno stato palestinese sicuro” accanto a Israele e la garanzia che “non abbia più a ripetersi un attacco come quello del 7 ottobre”.

Insomma, bastava dirlo.

Ma ora che la formula geniale è stata messa nero su bianco da 800 impavidi – ancorché anonimi – funzionari di Stati Uniti e Unione Europea nella loro indignata “Dichiarazione di funzionari pubblici transatlantici su Gaza”, par già di vederli i caporioni di Hamas che si agitano in penosissima difficoltà: “Oddio, ora che ce l’hanno chiesto (di rilasciare gli ostaggi, fare la pace con Israele e non perpetrare altri 7 ottobre) come facciamo a dir di no?”.

Forse, letta la sagace missiva, in queste ore sono anche in preda a una profonda crisi di coscienza da far impallidire la conversione dell’Innominato.

O forse, invece, ringraziano il cielo per questo insperato regalo: centinaia di funzionari in servizio attivo presso i principali stati dell’Occidente che si fanno zelanti portavoce esattamente di ciò che da mesi chiedono (e pretendono, coi più vili ricatti) proprio Hamas e compari jihadisti. Quando si dice l’eterogenesi dei fini.

E Yahya Sinwar sentitamente ringrazia.

(Da: israele.net, 3.2.24)