Il Sudafrica all’Aia si guadagna l’entusiasta encomio dei boia di Hamas

Già l’8 ottobre i leader sudafricani esprimevano solidarietà a Hamas e accusavano Israele prima ancora che iniziasse a difendersi

Il messaggio di Hamas che elogia il Sud Africa per la causa all’Aja (clicca per ingrandire)

Izzat Al-Rishaq, membro dell’Ufficio politico di Hamas, ha diffuso su Telegram una dichiarazione in arabo e in inglese in cui elogia “il team legale dello stato del Sud Africa presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia” per le sue argomentazioni contro Israele, accusato di commettere un “genocidio dei palestinesi” con la sua controffensiva militare lanciata nella striscia di Gaza dopo la carneficina perpetrata da Hamas in Israele il 7 ottobre.

Nella sua dichiarazione, diramata giovedì scorso, Al-Rishaq afferma:

“Apprezziamo e stimiamo molto l’istanza presentata oggi dal team legale dello stato del Sud Africa presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, e gli argomenti e le prove documentate in essa contenute che dimostrano davanti al mondo intero l’implicazione dell’occupazione sionista [cioè Israele, nel lessico di Hamas] nel commettere crimini di genocidio e pulizia etnica contro il nostro popolo nella striscia di Gaza”.

“Lo stato del Sud Africa – continua Al-Rishaq – dimostra ancora una volta l’autenticità della sua posizione di principio a sostegno del nostro popolo palestinese e della giustizia della sua causa, e il suo rifiuto dei brutali crimini dell’occupazione contro il nostro popolo e i suoi legittimi diritti nazionali”.

Lodando l’argomentazione legale presentata dagli avvocati del Sud Africa, l’alto rappresentante di Hamas conclude: “Consideriamo questa storica istanza a cui il mondo ha assistito oggi come una ragione valida e attendibile, [presentata] da uno stato coerente con i suoi principi e i principi del diritto internazionale, per fermare l’aggressione dell’occupazione… e poi iniziare a perseguire l’occupazione per i crimini di genocidio che sta commettendo contro il nostro popolo palestinese nella striscia di Gaza”.
(Da: memri.org. 12.1.24)

“Il Sudafrica – ha commentato Mark Regev, portavoce del primo ministro israeliano, in un’intervista giovedì a Sky News in arabo – sta lavorando come braccio legale di Hamas”.

Ha scritto Daniel Taub, ex ambasciatore di Israele nel Regno Unito: Hamas non sarebbe in grado di portare avanti il grottesco capovolgimento dei fatti, per cui le azioni di Israele volte a difendersi vengono fatte passare come “genocidio” mentre i suoi stessi atti di omicidio, stupro e rapimento vengono ignorati o addirittura celebrati, senza la complicità di partner compiacenti. Purtroppo il Sudafrica si è fatto avanti con entusiasmo per svolgere questo ruolo.

L’ansia, che ha avuto il Sud Africa, di intentare una causa per genocidio contro Israele ha poco a che fare con la sofferenza dei palestinesi. Non ha mai alzato la voce riguardo all’assassinio di decine di migliaia di palestinesi in Siria, né alla loro persecuzione da parte di Hamas a Gaza. Né è una risposta agli eventi recenti. Già nel 2007 il Sudafrica invitò una delegazione di Hamas in visita ufficiale. Ha ospitato i leader terroristici di Hamas, così come ha ospitato Omar Al Bashir dopo la sua incriminazione per aver commesso il genocidio in Darfur.

L’8 ottobre, il giorno successivo alle peggiori atrocità commesse contro il popolo ebraico dall’Olocausto, i leader sudafricani hanno chiamato gli alti dirigenti di Hamas, per esprimere la loro solidarietà e, prima ancora che Israele iniziasse a difendersi, hanno incolpato Israele per la “nuova conflagrazione”.

(Da: Il Messaggero, 10.1.24)