1 luglio 2020

I palestinesi sono pronti a riprendere le trattative di pace con Israele dal punto dove le hanno bloccate (nel 2014) per arrivare a un accordo sulla base di “concessioni territoriali minori”, stando a una controproposta che l’Autorità Palestinese avrebbe presentato al Quartetto per la pace in Medio Oriente (Usa, Ue, Onu, Russia) in risposta al piano Trump. Lo afferma l’agenzia AFP che dice d’aver potuto prendere visione lunedì del testo di quattro pagine della controproposta palestinese. “Siamo pronti ad avere il nostro stato con un numero limitato di armamenti e una potente forza di polizia per garantire legge e ordine” si legge nel testo, che prevede inoltre una forza internazionale come la Nato, incaricata dalle Nazioni Unite di monitorare il rispetto dell’eventuale trattato di pace. Il testo prevede anche “piccoli cambiamenti reciprocamente concordati alle linee di confine, sulla base dei confini [linee armistiziali ndr] del 4 giugno 1967″. L’Autorità Palestinese ha comunque affermato che la controproposta verrà ritirata se Israele procederà con “l’annessione di qualsiasi porzione di territorio palestinese”. Dal canto suo, il piano Trump (respinto dai palestinesi prima che fosse pubblicato) prevede la creazione di uno stato palestinese su un territorio meno esteso e senza divisione di Gerusalemme. Al momento non è dato sapere cosa prevedrebbe la controproposta palestinese in merito ai criteri indicati dal piano Trump per l’indipendenza palestinese (fra cui: formale accettazione del diritto degli ebrei ad avere il loro stato nazionale, cessazione dell’istigazione all’odio e al terrorismo, creazione di istituzioni statali affidabili) e in merito al cosiddetto “diritto al ritorno”. Secondo Israel HaYom, l’Autorità Palestinese ha già smentito il rapporto della AFP, asserendo che Ramallah non ha ancora ufficialmente informato il Quartetto e che dunque non si ritiene vincolata dalla sua controproposta.