“Il mio corpo ce l’ha fatta, ma la mia mente è ancora là. Non lo dimenticherò mai”
Il VIDEO musicale di un sopravvissuto il 7 ottobre al massacro del festival musicale
Di Noam Cohen
Noam Cohen è scampato il 7 ottobre al massacro del festival musicale Nova, coperto dai corpi dei suoi amici uccisi, in un rifugio dove i terroristi gettarono delle granate.
Insieme al suo amico Maor Ashkenazi, ha creato questo video musicale:
Passando in macchina, i terroristi ci sparano
Non lo dimenticherò mai
Entrare nel bunker e chiamare mio padre sperando che sia sveglio
Nessun posto dove scappare
Sento l’esplosione e sono tutto coperto di sangue
Sono fortunato a essere sopravvissuto e che il mio corpo ce l’ha fatta
ma la mia mente è ancora là
Non riesco ad addormentarmi per due settimane e mezzo
Non dimenticherò mai Lazar nell’auto, coperto di sangue
e voglio lasciarlo andare e sentire diversamente, ma ho ancora una pallottola nella gamba come promemoria
All’improvviso tutti sono dispiaciuti per me, sono stanco
Vengono a sentire le storie, ma davvero non voglio più parlarne
Ma se volete davvero sentire cosa ho passato
Non dimenticherò come mi coprivo con i corpi per evitare che le schegge penetrassero nel mio corpo
Non dimenticherò il tizio che pregava Dio e tutto il suo sangue mi è schizzato in faccia
Non dimenticherò l’odore delle persone che bruciavano e il fumo che riempiva tutta la stanza
Non dimenticherò d’aver sentito la gente gridare “l’esercito è qui!”, e poi è arrivato un camion di terroristi
“Ragazzi, è l’esercito!”
(esplosione)
Apro gli occhi e mi rendo conto che sono vivo
Mi tolgo di dosso i corpi dei miei amici
La mano di un morente mi afferra per le scarpe, ma se mi prendo cura di lui chi si prenderà cura di me
Per la mia vita, per tutto ciò che volevo essere
E come tutta la vita mi passa davanti in pochi secondi, piena di domande sulla vita e sulla morte in mezzo ai proiettili
Capisco che non c’è scelta e che devo tentare
Sbircio con cautela dall’entrata del bunker sperando di trovare un persona che parla ebraico
All’improvviso passa una macchina con ebrei
Corro, li prego di aprire la portiera e grido all’autista di guidare più veloce che può
Mi sdraio sul sedile posteriore e mi nascondo
La mia gamba sanguina ma non sono ancora morto
Non riesco ancora a realizzare che sono riuscito a scampare
(dalla TV) “Il Festival del Sangue a Re’im, dove centinaia di partecipanti alla festa sono stati assassinati. Uno di quei partecipanti è Noam Cohen, un giovane di Rishon Le’Zion. Noam è passato in pochi secondi dalla realtà a un film dell’orrore. Era uno dei cineasti venuti a filmare l’evento. La sua vita è stata salvata tre volte”
Passando in macchina, i terroristi ci sparano
Non lo dimenticherò mai
Entrare nel bunker e chiamare mio padre sperando che sia sveglio
Nessun posto dove scappare
Sento l’esplosione e sono tutto coperto di sangue
Sono fortunato a essere sopravvissuto e che il mio corpo ce l’ha fatta
ma la mia mente è ancora là
Forse il mio corpo ce l’ha fatta, ma una parte di me è morta da quando Raz è sotto terra
Forse non sono così forte perché quando vedo le tue foto, fratello, soffoco
Non dimenticherò mai tutto quello che è successo
Ma non lascerò che quelle merde vincano
e le mie notti sono ancora piene di incubi
ma nessuno mi cancellerà il sorriso dalla faccia.
(israele.net, 3.12.23)