Il menefreghismo di Hamas sulla condizione degli ostaggi, le mappe interattive di Israele per tutelare i civili di Gaza

L’atteggiamento diametralmente opposto riguardo ai civili in guerra dice tutto sulla vera natura dello scontro fra lo stato ebraico e i terroristi nazi-islamisti

Ghazi Hamad, alto esponente di Hamas

Quanti siano gli ostaggi ancora vivi nelle mani dei jihadisti palestinesi a Gaza “non è così importante”. Lo ha dichiarato Ghazi Hamad, alto esponente del movimento terroristico Hamas, in un’intervista giovedì alla CBS. Quando la CBS gli ha chiesto quanti ostaggi siano ancora invita, Ghazi Hamad ha risposto: “Non lo so. Il numero non è così importante”.

L’intervista avveniva un giorno prima della fine del cessate il fuoco quando Hamas, dopo aver rivendicato l’attentato di giovedì a Gerusalemme costato la vita a quattro civili israeliani, si era rifiutata di comunicare i nomi degli ostaggi che era impegnata a rilasciare, per poi riprendere a lanciare razzi contro il sud di Israele venerdì mattina, un’ora prima della scadenza della tregua.

Ghazi Hamad ha anche detto alla CBS che Hamas ha rapito Kfir Bibas, di 10 mesi, e suo fratello Ariel, di quattro anni, per costringerli a “fare pressione sul loro governo”. Quando gli è stato chiesto come un neonato di 10 mesi e un bambino di 4 anni potessero “fare pressione” sul governo israeliano, Hamad si è limitato a ripetere a pappagallo che “devono esercitare pressioni su Israele, sul loro governo, per dire loro che stanno andando nella direzione sbagliata”. E ha concluso affermando che la famiglia Bibas “ha pagato il prezzo a causa dell’occupazione”.

Ariel, Shiri e Kfir Bibas

Nei giorni scorsi Hamas ha comunicato che Kfir, Ariel e la loro madre Shiri sono morti in prigionia dopo essere stati rapiti e deportati a Gaza il 7 ottobre. Giovedì, il movimento terroristico ha diffuso uno straziante video in cui il marito di Shiri, Yarden, anch’egli tenuto in ostaggio dai terroristi, piange la morte della moglie e dei due figli.

(Da: Jerusalem Post, 1.12.23)

Le Forze di Difesa israeliane hanno pubblicato venerdì su varie piattaforme online una mappa che suddivide la striscia di Gaza in numerose piccole aree di allerta e che verrà utilizzata per fornire dettagliate istruzioni di sicurezza ai civili palestinesi, nel quadro dei continui sforzi che fa l’esercito d’Israele per tutelare i non combattenti sistematicamente usati dai terroristi di Hamas come scudi umani.

“L’organizzazione terroristica Hamas – ribadisce in una nota il portavoce militare israeliano – usa i residenti della striscia di Gaza come scudi umani collocando comandi e strutture militari dentro abitazioni civili, ospedali, moschee e scuole, cosa che trasforma i siti civili in obiettivi militari [ai sensi del diritto di guerra internazionale]. Dall’inizio della guerra, le Forze di Difesa israeliane hanno adottato una serie di misure per evitare di colpire vite innocenti. Tra i vari provvedimenti, le forze israeliane inviano messaggi e volantini agli abitanti di Gaza dando loro istruzioni su aree specifiche da sgomberare in quanto obiettivi di attività terroristiche, e dando indicazioni sulle direzioni da prendere nello sgombero”.

Un dettaglio della mappa interattiva a tutela della popolazione civile

La nuova mappa interattiva in lingua araba divide Gaza in sezioni numerate, basate su quartieri riconoscibili, per consentire alle forze israeliane di impartire istruzioni più specifiche e dettagliate ai civili dando istruzione di evacuare, quando necessario, luoghi circoscritti anziché aree più ampie.

La mappa è pubblicata su una pagina apposita in arabo, accompagnata da un video di spiegazione del portavoce militare per i media arabi, Avichay Adraee. Un codice QR che conduce alla pagina della mappa interattiva è stato distribuito anche mediante volantini lanciati venerdì sulla striscia di Gaza.

“Gli abitanti della striscia di Gaza non sono nostri nemici – ribadisce Adraee nel video – Le Forze di Difesa israeliane agiscono con determinazione contro le organizzazioni terroristiche e fanno grandi sforzi per distinguere tra civili e terroristi. Per questo motivo conducono evacuazioni controllate e mirate della popolazione di Gaza, con l’obiettivo di allontanarla il più possibile dalle zone dei combattimenti”.

(Da: Jerusalem Post, YnetNews, 1.12.23)