18 aprile 2019

Costretto a fuggire dal suo paese temendo per la propria incolumità, Abdullahi Dool, 59enne diplomatico somalo licenziato il mese scorso da capo ufficio del Ministro degli esteri per aver pubblicamente sostenuto l’avvio di relazioni con Israele, afferma che vorrebbe tornare in Somalia, ma che la fine della sua carriera e gli insulti che riceve on-line da parte di forze filo-palestinesi non gli faranno cambiare idea. In un’intervista esclusiva a Times of Israel, Abdullahi Dool dice: “Sono un convinto sostenitore del fatto che il mio paese stabilisca legami diplomatici con Israele e so di molte persone che sono favorevoli a questa scelta e che, come me, si domandano perché si sia aspettato tanto tempo”. La Somalia, paese musulmano nel Corno d’Africa, non ha mai avviato relazioni diplomatiche con Israele, sebbene nel 2016 il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu abbia segretamente incontrato l’allora presidente somalo Hassan Sheik Mohamud. “Sarebbe dovuto accadere già da tempo – ha twittato Abdullahi Dool da una località segreta – Stabilire relazioni diplomatiche non nuoce a nessuno ed anzi promuove la pace e la cooperazione. I palestinesi sono i peggiori nemici di se stessi e non perdono mai l’occasione di perdere un’occasione di pace”. Vedi l’intervista (in inglese) su Times of Israel