9 dicembre 2023

Duro attacco del ministro degli esteri israeliano Eli Cohen al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, accusato di stare dalla parte dei terroristi di Hamas. Guterres ha invocato per la prima volta l’articolo 99 della Carta dell’Onu (che consente al Segretario Generale di portare all’attenzione giorno del Consiglio di Sicurezza quelle che ritiene “minacce alla pace e alla sicurezza internazionale”) e sabato sera ha esortato il Consiglio di Sicurezza a esigere un cessate il fuoco immediato a Gaza. La proposta è stata bloccata dal veto degli Stati Uniti. In un post, il ministro Cohen afferma che l’appello di Guterres “scredita la sua posizione e costituisce un marchio di Caino per le Nazioni Unite”. E aggiunge: “L’invocazione dell’articolo 99, che non è stato utilizzato per la guerra in Ucraina né per la guerra civile in Siria, è un altro esempio della posizione faziosa e unilaterale di Guterres”. Cohen afferma che “un cessate il fuoco in questo momento impedirebbe la sconfitta dell’organizzazione terroristica Hamas, che continua a commettere crimini di guerra e crimini contro l’umanità, e le consentirebbe di continuare a controllare la striscia di Gaza”. Esponenti di Hamas hanno ripetutamente dichiarato che intendono ripetere appena possibile attacchi come quello del 7 ottobre contro Israele. La rappresentante britannica all’Onu, Barbara Woodward, ha affermato che la Gran Bretagna si è astenuta perché il testo della risoluzione “ignora il fatto che Hamas ha compiuto atti terroristici e tiene ancora in ostaggio civili”. Hamas ha condannato il veto degli Stati Uniti definendolo “non etico e disumano” (sic). Anche il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha definito la posizione americana “aggressiva e immorale” ed ha aggiunto (senza nemmeno nominare Hamas) di “ritenere gli Stati Uniti responsabili dello spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi nella striscia di Gaza”.