Mentre cresce la tensione tra Iran e Israele, molti iraniani esprimono sostegno a Israele, scrivono sui muri graffiti anti-regime e usano i social network per manifestare sostegno allo stato ebraico.
L’abbattimento di centinaia di droni, missili cruise e missili balistici lanciati dall’Iran nella notte fra sabato e domenica dimostra che un elemento importante della grande strategia del 7 ottobre contro Israele è fallito
Nell’ambito di un tour in Medio Oriente in occasione del Ramadan, lo scorso 24 marzo il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha incontrato al Cairo lo sceicco di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, suprema autorità religiosa del mondo musulmano sunnita.
Il mondo dovrebbe rendersi conto che dall’Iran è giunta una confessione molto importante.
E’ come se avesse detto a chiare lettere: sì, l’abbiamo fatto.
Dei civili palestinesi la rapirono il 7 ottobre e mercanteggiarono con Hamas per venderla al gruppo terrorista, come in una tratta degli schiavi. Lo ha raccontato lunedì alla rivista francese Le Point l’ex ostaggio Nili Margalit.
Come d'abitudine Hamas continua a puntare i piedi, sostenendo che la proposta di cessate il fuoco che ha ricevuto da Israele attraverso i mediatori Qatar ed Egitto non risponde alle sue richieste né a quelle di nessuna fazione palestinese.
In una conversazione online che ho avuto domenica scorsa con un collaboratore del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che si occupa di Medio Oriente, mi è stato chiesto come descriverei i miei sentimenti a sei mesi dall’attacco di Hamas del 7 ottobre.
Una famiglia di Khan Younis (striscia di Gaza) si trova al momento nel Centro Medico israeliano Sheba di Tel HaShomer, presso Tel Aviv, dove i medici si stanno adoperando per salvare la vita al figlio, affetto da leucemia.
Martedì mattina l’esponente di Hamas Sami Abu Zuhri ha dichiarato che il gruppo respinge la nuova proposta di accordo per la liberazione degli ostaggi perché “ignora le nostre richieste e non include una ritirata completa e un cessate il fuoco totale”.
Se volete un esempio della voglia di morire della civiltà occidentale, vi cito l'attuale proposta avanzata da membri dell'establishment britannico di vietare la vendita di armi a Israele.