Entro due anni, la nuova Einstein House all’Università di Gerusalemme

Posata la prima pietra del nuovo museo progettato da Daniel Libeskind che ospiterà l’archivio personale lasciato in eredità dal celeberrimo scienziato

Un omaggio ad Albert Einstein nel campus sul Monte Scopus dell’Università di Gerusalemme

Sorgerà presto, presso l’Università di Gerusalemme, un nuovo museo che ospiterà l’archivio personale di Albert Einstein, compresi i suoi appunti sulla teoria della relatività. La Einstein House porterà la firma di Daniel Libeskind, il celebre architetto che ha già progettato, tra l’altro, l’ammiratissimo Museo Ebraico di Berlino.

Einstein fu tra i fondatori dell’Università di Gerusalemme e fu il primo presidente onorario del suo Board of Trustees, su invito del suo collega scienziato e in seguito primo presidente d’Israele, Chaim Weizmann. “Sono sionista” dichiarò il premio Nobel per la fisica, e prima di morire nel 1955  volle lasciare in eredità il suo intero archivio personale all’Università di Gerusalemme.

La nuova struttura in pietra chiara, con la forma di un cubo avvitato sull’asse verticale, si estenderà su tre piani per una superficie complessiva di 2.900 metri quadrati. Al primo piano, verranno ospitati gli Archivi Albert Einstein, che oggi amontano a più di 82.000 documenti che saranno in gran parte consultabili dal pubblico mediante strumenti interattivi. Il secondo piano ospiterà mostre sull’opera di Einstein sia come scienziato, sia come attivista in campo ebraico, umanitario e sociale. Al terzo piano vi sarà un auditorium e una ricostruzione dello studio di Einstein e della sua biblioteca privata. I visitatori potranno usare gli schermi interattivi della biblioteca e prendere parte ad attività educative e sperimentali. Vi sarà anche una spaziosa terrazza con vista su Gerusalemme e sul campus di Givat Ram dell’Università. L’apertura del museo è prevista per il 2025.

Il Museo Einstein nasce da un’idea dell’ex diplomatico Ido Aharoni che iniziò a presentarla a filantropi ebrei quando prestava servizio come Console generale d’Israele a New York negli anni 2010-2016, e riuscì a suscitare l’entusiasmo di Jose Mugrabi, un nativo di Gerusalemme che ha fatto fortuna negli Stati Uniti ed è diventato un appassionato collezionista d’arte. Mugrabi ha donato oltre 40 milioni di dollari per la costruzione del museo e, dopo che il governo israeliano ne ha aggiunti poco più della metà, si è potuto avviare concretamente il progetto.

Rendering del nuovo Museo Einstein presso il campus Givat Ram dell’Università di Gerusalemme

“In questo momento – ha detto martedì scorso il presidente d’Israele Issac Herzog durante la posa della prima pietra – stiamo gettando le basi per un archivio palpitante ed fondamentale che comprenderà gli scritti di una delle più grandi menti conosciute dall’umanità. Ma stiamo anche gettando le basi di un magnifico edificio progettato dall’architetto Daniel Libeskind, il cui scopo è quello di preservare un patrimonio che va al di là di qualsiasi singolo individuo. È l’eredità della curiosità umana, ‘la santa curiosità’ per usare le parole dello stesso Einstein. Negli ultimi cento anni – ha concluso Herzog – l’Università di Gerusalemme è diventata un’importante istituzione internazionale, all’avanguardia nella ricerca globale. Ringrazio il governo e tutti i partner di questo splendido progetto, confidando che tra soli due anni potremo festeggiare il suo compimento in concomitanza con la celebrazione del primo centenario dell’Università di Gerusalemme”.

(Daq: Ynetnews, jns.org, 15.6.23)