“Quello che è successo non è colpa vostra”

La madre dell’ostaggio Yotam Haim si rivolge ai soldati che hanno ucciso per errore suo figlio

Yotam Haim e sua madre Iris

Iris Haim, madre di Yotam, uno dei tre ostaggi israeliani uccisi per errore dai militari lo scorso 15 dicembre nel quartiere Shijaiyah della città di Gaza, ha registrato mercoledì un messaggio rivolto ai soldati che hanno sparato, nel quale dice loro che lei e la sua famiglia gli vogliono bene e non li incolpano per la morte del figlio.

Yotam, 28 anni, è stato rapito il 7 ottobre dai terroristi nazi-islamisti di Hamas nel kibbutz Kfar Aza e deportato a Gaza. Settanta giorni dopo è stato ucciso, insieme ad altri due ostaggi, Alon Shamriz e Samar Talalka, da soldati israeliani che avevano erroneamente pensato di trovarsi di fronte a una delle tante esche tese dai terroristi per attirarli in un’imboscata. Il tragico incidente oggetto di un’indagine in corso da parte delle Forze di Difesa israeliane.

Rivolgendosi ai soldati del 17esimo Battaglione della Brigata 7828, Iris Haim dice:

Clicca la foto per la registrazione audio su Instagram (originale in ebraico con sottotitoli in inglese)

“Salve 17esimo Battaglione. Sono la madre di Yotam. Volevo dirvi che vi voglio bene e che vi abbraccio da lontano.

So che tutto quello che è successo non è assolutamente colpa vostra, che non è colpa di nessuno se non di Hamas, che il suo nome venga bandito e la sua memoria cancellata dalla terra.

Voglio che vi prendiate cura di voi stessi e pensiate continuamente che state facendo la cosa migliore del mondo, la cosa migliore per aiutarci. Perché tutto il popolo di Israele e tutti noi abbiamo bisogno che voi siate in salute.

E non esitate un attimo se vedete un terrorista. Non pensate d’aver ucciso un ostaggio di proposito. Dovete pensare a voi stessi perché solo così potete difenderci.

Alla prima occasione siete invitati a casa nostra, quando potrete. E vogliamo guardarvi in viso, abbracciarvi e dirvi che quello che avete fatto, per quanto sia doloroso e triste dirlo, era la cosa che sembrava giusta in quel momento. Nessuno qui vi sta giudicando o è arrabbiato con voi. Non io e non mio marito Raviv. Non mia figlia Noya. E non Yotam, che la sua memoria sia di benedizione. E non Tuval, il fratello di Yotam.

Vi vogliamo davvero bene. E questo è tutto”.

(Da: Times of Israel, YnetNews, jns.org, 20-21.12.23)

I tre ostaggi deportati dai terroristi a Gaza e uccisi per errore dai soldati israeliani: Samer Fuad El-Talalka, Yotam Haim e Alon Shamriz