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Dopo aver lasciato circolare liberamente la calunnia per più di 24 ore, l’emittente del Qatar Al Jazeera ha cancellato la pagina che conteneva un reportage che accusava i soldati israeliani di stupro di donne palestinesi durante l’operazione contro terroristi di Hamas e Jihad Islamica asserragliati all’interno dell’ospedale Shifa. Pur senza ritrattare ufficialmente, Al Jazeera ha cancellato tutti i contenuti relativi alle false accuse. Intanto l’editorialista ed ex direttore di Al Jazeera Yasser Abuhilalah ha twittato: “È stato rivelato attraverso indagini di Hamas che la storia dello stupro delle donne nell’ospedale Al-Shifa era inventata. La donna che ha parlato di stupri si è giustificata dicendo che l’obiettivo era risvegliare il fervore della nazione” palestinese contro Israele. Anche Jihad Khelles, un predicatore pro-Hamas di Gaza, ha twittato che è ormai evidente che non c’erano prove e che la “testimone oculare” ha raccontato una storia orecchiata, ma a cui non aveva mai assistito, seminando solo “panico e paura”. L’articolo originale pubblicato da Al Jazeera si reggeva sulla “testimonianza” di Jamila Al-Hessi, una donna di Gaza che sosteneva d’aver visto i soldati israeliani “stuprare donne e poi ucciderle e bruciare intere famiglie vive” (usando le stesse identiche parole delle denunce degli stupri perpetrati da Hamas in Israele il 7 ottobre).

“Ho parlato con l’ambasciatore russo in Israele – ha reso noto sabato sera il presidente d’Israele Isaac Herzog – per esprimere, a nome del popolo israeliano, le condoglianze alle famiglie delle vittime, al popolo russo e alla sua leadership per la terribile perdita di vite umane, e ho augurato una pronta guarigione a tutti i feriti. Ho sottolineato – ha continuato Herzog – che il terrorismo di qualsiasi tipo, in particolare il terrorismo jihadista, prende di mira indiscriminatamente tutti i popoli, di ogni credo e religione, seminando paura e distruzione. La lotta al terrorismo è una grande sfida internazionale e i paesi del mondo devono combatterla insieme con fermezza”.

Migliaia di fedeli cristiani hanno partecipato alle celebrazioni della Domenica delle Palme sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme. Due giorni prima, 120.000 musulmani avevano partecipato alla preghiera del secondo venerdì di Ramadan presso la moschea Al-Aqsa, sul Monte del Tempio di Gerusalemme. Israele rispetta e tutela la libertà di culto di ogni religione, anche in  tempo di crisi.

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24 marzo, festa di Purim. Al suono delle sirene d’allarme, bambini israeliani riuniti per una tradizionale festa in maschera nel nord del paese sono stati costretti a sdraiarsi a terra e mettersi al riparo. Cessato l’allarme, i ragazzini hanno voluto riprendere la festa. Nella notte fra sabato e domenica Hezbollah ha lanciato circa 50 razzi sul nord di Israele.

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Un giovane in maschera per Purim passa accanto a un murale che invoca la liberazione degli ostaggi (clicca per ingrandire)

In un messaggio su X, il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha attaccato il Segretario generale dell’Onu António Guterres che “ha incolpato Israele per la situazione umanitaria a Gaza senza condannare in alcun modo i terroristi di Hamas che saccheggiano gli aiuti umanitari, l’Unrwa che collabora con i terroristi e senza invocare la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi israeliani”. Sotto la leadership Guterres, ha aggiunto Israel Katz, “l’Onu è divenuta un’istituzione antisemita e anti israeliana che offre protezione ed incoraggia i terroristi”.

Hamas ha espresso il proprio vivo “apprezzamento” per il voto opposto venerdì da Russia e Cina al progetto di risoluzione avanzato al Consiglio di Sicurezza dagli Stati Uniti sul cessate il fuoco a Gaza con condanna del 7ottobre e rilascio degli ostaggi.

Russia e Cina hanno posto il veto, venerdì, a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite proposta dagli Stati Uniti che condannava Hamas per l’attacco del 7 ottobre contro Israele. La risoluzione, che chiedeva anche un’immediata pausa dei combattimenti per sei settimane e il rilascio dei rimanenti 134 ostaggi, ha avuto il sostegno di 11 membri: sufficienti per approvare il testo se non fosse che fra i tre paesi che si sono opposti figurano, oltre all’Algeria, la Russia e la Cina che hanno diritto di veto. “La Russia e la Cina non riescono ancora a condannare Hamas per l’attacco terroristico del 7 ottobre – ha commentato l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas Greenfield – Possiamo soffermarci un attimo su questo? Russia e Cina si rifiutano di condannare Hamas per aver bruciato vive persone, per aver ucciso civili innocenti durante un concerto, per aver stuprato donne e ragazze, per aver preso in ostaggio centinaia di persone: l’aggressione più mortale contro gli ebrei dai tempi della Shoah”. Thomas-Greenfield ha affermato che la mancata adozione della risoluzione è stata “davvero vergognosa e si colloca al di sotto della dignità di questo organismo”. A parte Hamas, l’ambasciatrice Usa ha anche accusato Russia e Cina d’aver respinto la risoluzione semplicemente perché proposta dagli Stati Uniti, e ha aggiunto: “Questo comportamento non è solo cinico, è anche meschino”.

Circa 120.000 musulmani hanno partecipato alla preghiera del secondo venerdì di Ramadan presso la moschea di Al-Aqsa, sul Monte del Tempio a Gerusalemme, che si è conclusa pacificamente e senza disordini. Lo hanno riferito la polizia israeliana e le autorità religiose islamiche. Secondo il quotidiano Ha’aretz, almeno 10.000 fedeli musulmani sono venuti dalla Cisgiordania. La polizia ha detto che “non si sono verificati disordini particolari”, benché vi siano stati numerosi tentativi di “diffondere notizie false sui social network arabi” nell’intento di istigare violenze. All’inizio del mese di Ramadan, Hamas aveva apertamente esortato i fedeli palestinesi a scatenare disordini e violenze. I fatti confermano che Israele tutela la libertà di culto di ogni religione, anche in  tempo di crisi, finché non viene usata per scatenare violenze e terrorismo.

Gerusalemme, venerdì 22 marzo: fedeli musulmani in preghiera alla moschea Al-Aqsa (clicca per ingrandire)

Il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha convocato il vice ambasciatore della Turchia in Israele per una reprimenda, dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante un comizio elettorale di giovedì, ha promesso di “mandare [Netanyahu] da Allah perché si prenda cura di lui, lo renda infelice e lo maledica”. Katz ha scritto su X che scopo della convocazione è quello di “trasmettere un messaggio chiaro a Erdogan: voi che sostenete i criminali di Hamas che bruciano bambini, gli assassini, stupratori e mutilatori, siete gli ultimi che possono parlare di Dio. Non c’è Dio che ascolterà coloro che sostengono le atrocità e i crimini contro l’umanità commessi dai vostri barbari amici di Hamas”.

Servizi di sicurezza e Forze di Difesa israeliane hanno comunicato che, durante l’operazione in corso presso l’ospedale Shifa di Gaza City, le truppe hanno catturato circa 650 agenti terroristi, tra cui diversi alti comandanti di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese, dei quali sono stati diffusi i nomi. Nei combattimenti iniziati lunedì mattina sono stati uccisi più di 140 uomini armati e sono stati confiscati armamenti, documenti e grosse quantità di denaro in contanti.

Nell’infografica diffusa giovedì dalle Forze di Difesa Israeliane, alcuni degli alti comandanti di Hamas e Jihad Islamica catturati nell’ospedale Shifa di Gaza (clicca per ingrandire)