28 maggio 2020

Tre giudici della Corte Penale Internazionale hanno chiesto martedì all’Autorità Palestinese di chiarire la posizione del presidente Abu Mazen che il 19 maggio ha annunciato l’intenzione di porre fine a tutti gli accordi con Israele, e di chiarire se essa tale decisione vale anche per gli Accordi di Oslo. I giudici (l’ungherese Péter Kovács, il francese Marc Perrin de Brichambaut e Reine Adélaïde Sophie Alapini-Gansou del Benin) formano la Camera preliminare incaricata di decidere se la Corte è competente per avviare un’indagine su presunti crimini di guerra commessi nei territori palestinesi. I tre hanno dato tempo a Ramallah fino al 10 giugno per rispondere alla loro domanda. Secondo vari osservatori, la richiesta può mettere in difficoltà l’Autorità Palestinese: se ripudia l’accordo con Israele che diede vita all’autogoverno palestinese, e rimette ogni amministrazione nelle mani di Israele, come può sostenere che la Palestina è uno stato sovrano in grado di appellarsi alla Corte dell’Aja? Lo scorso 30 aprile, la procuratore della Corte Internazionale Fatou Bensouda valutò che la Palestina è uno stato ai fini della giurisdizione penale basandosi soprattutto sugli Accordi di Oslo (1993-95). Ora spetta ai giudici della Camera preliminare decidere in merito.

La quarta e ultima pagina della richiesta della Corte Penale Internazionale (clicca per ingrandire)