30 ottobre 2022

Con una presa di posizione molto insolita, giovedì scorso una serie di stati delle Nazioni Unite si sono espressi con forza contro la Commissione d’inchiesta su Israele, condannando sia i suoi pregiudizi sia le dichiarazioni di stampo antisemita circa il presunto potere della “lobby ebraica” mondiale fatte da uno dei tre membri della Commissione, Miloon Kothari, che aveva anche messo in dubbio il diritto di Israele di essere membro dell’Onu. “Non si può ignorare che un attuale membro della Commissione ha fatto commenti antisemiti lo scorso agosto” ha detto l’inviata Usa Lisa Carty, chiedendo alla presidente della Commissione Navi Pillay di riferire sulle misure che intende adottare per garantire che la Commissione “sia completamente obiettiva e imparziale”. Pillay non ha mai condannato le dichiarazioni di Kothari. Almeno 10 paesi, incluso Israele, hanno fatto riferimento a quelle dichiarazioni quando hanno preso la parola per denunciare i pregiudizi anti-israeliani della Commissione, mentre altri nove dei 35 paesi intervenuti hanno condannato la Commissione e il suo recente rapporto. Il presidente dell’Assemblea Generale è intervenuto più volte chiedendo ai relatori di non criticare un membro della Commissione, ma i suoi appelli sono caduti nel vuoto. Tra i paesi che hanno difeso Israele contro i pregiudizi della Commissione figurano Paesi Bassi, Guatemala, Germania, Australia, Austria, Regno Unito, Isole Marshall, Albania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Canada, Liberia, Italia, Uruguay e Micronesia. Anche l’Unione Europea ha rilasciato una dichiarazione critica verso la Commissione.