Dennis Ross: Grave errore se il mondo perde di vista la questione degli ostaggi

Secondo l’ex coordinatore Usa per il Medio Oriente, Israele deve chiarire la sua visione per il dopoguerra, ma i religiosi islamici dovrebbero condannare Hamas e tutti dovrebbero esercitare forti pressioni per il rilascio degli ostaggi

Dennis Ross intervistato da YnetNews

L’amministrazione Biden ha dimostrato di sostenere con determinazione l’obiettivo di Israele di debellare Hamas e di impedire che mantenga qualunque controllo su Gaza né che resti in condizione di poter minacciare nuovamente Israele, ma dal canto suo Israele, se vuole garantirsi il continuo sostegno dell’amministrazione americana, deve mostrare che ha in mente una strada da percorrere dopo la fine della guerra a Gaza.

Lo ha detto in un’intervista a YnetNews il diplomatico americano Dennis Ross, già direttore della pianificazione politica nel Dipartimento di stato sotto la presidenza di George Bush, coordinatore speciale per il Medio Oriente sotto la presidenza di Bill Clinton e consigliere speciale per il Golfo Persico con l’allora Segretario di stato Hillary Clinton sotto la presidenza di Barack Obama.

“La discussione sul giorno dopo – ha detto Dennis Ross – è importante per assicurare all’amministrazione americana che Israele ha una visione chiara, che ha in mente il percorso che sta seguendo e che il percorso viene spiegato. Non è solo una questione di assistenza umanitaria, ma anche di quale sia un percorso concreto che l’amministrazione comprenda e ritenga credibile”.

Ciò detto, nell’intervista Ross ha sottolineato con forza che è necessario tener ferma una corretta formulazione della questione e delle priorità in termini politici e diplomatici, a cominciare dalle pressioni su Hamas che vengono esercitate poco o per nulla.

31 ottobre 2023: il ministro degli esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian (a sinistra) ricevuto a Doha, in Qatar, dal capo di Hamas Ismail Haniyeh

“Il mondo è concentrato sulle vittime e distruzioni a Gaza e questo è comprensibile – ha detto Ross – ma ciò che è andato perduto sono gli ostaggi. La realtà della cattura degli ostaggi, del rapimento, del fatto che (i terroristi palestinesi) tengono in ostaggio queste persone totalmente innocenti, che non hanno mai consentito alla Croce Rossa alcun accesso, che nessuno sa se ci sono cure mediche, probabilmente ben poche, tutto questo deve restare in primo piano e al centro del quadro, deve essere molto visibile. Hamas e i suoi capi – ha continuato Ross – sono sempre stati attenti alla loro immagine, quindi mantenere in vista le priorità influisce sulla loro immagine legata alla continua detenzione di ostaggi”. Una cosa che, ha ricordato, “deve essere vista come semplicemente terribile, illegittima, inaccettabile, e dovrebbe esserci una voce internazionale molto forte che non solo la condanni, ma esiga che vengano gli ostaggi rilasciati”.

Ricordando che Hamas in arabo sta per “movimento islamico”, Ross ha detto che quell’organizzazione si considera islamica ma le sue azioni non sono islamiche. “Un passo che dovrebbe essere fatto è fare in modo che gli imam escano allo scoperto e dichiarino che tutto ciò non è affatto islamico” ha spiegato, aggiungendo che un secondo passo dovrebbe essere quello di convincere i leader delle nazioni arabe che sostengono la causa palestinese, a dichiarare apertamente che tenere gli ostaggi è sbagliato e dannoso per la causa.

Secondo Ross, coloro che hanno un rapporto con Hamas, come il Qatar (e la Turchia), “dovrebbero dimostrare che stanno agendo sul serio per ottenere il rilascio degli ostaggi: con questo intendo dire che non agiscano solo come messaggeri, non possono atteggiarsi a mediatori neutrali, non si può essere neutrali con Hamas, non quando trattiene degli ostaggi, non dopo quello che ha fatto. Bisogna convincere il Qatar a usare le leve di cui dispone. Il Qatar intrattiene con Hamas una relazione e dice che tale relazione porta dei vantaggi. Okay – ha concluso Ross – abbiamo visto un accordo (per il rilascio di alcuni ostaggi), ma non ne abbiamo visti altri. Eppure il Qatar ha influenza e dispone di forti leve che potrebbe sfruttare. Dopotutto, ci sono capi politici di Hamas che se ne stanno in Qatar. Il Qatar dovrebbe comunicare molto chiaramente a Hamas che se non risponde, pagherà un prezzo. A Hamas si dovrebbe far capire che potrebbe rimetterci la sua relazione speciale con il Qatar”.

(Da: YnetNews, israele.net, 2.1.24)

Le immagini di alcuni degli ostaggi tuttora nelle mani dei terroristi jihadisti palestinesi a Gaza