Netanyahu: “Il gas naturale darà a Israele l’indipendenza in campo energetico”

Le dimissioni di Deri da ministro dell’economia aprono la strada all’accordo del governo per lo sfruttamento del più grande giacimento finora scoperto nelle acque territoriali israeliane

Il ministro israeliano dell’economia Aryeh Deri (Shas) si è dimesso dal suo incarico, aprendo al governo la strada per dare luce verde ad un accordo sul gas off-shore con il gigante energetico americano Noble Energy.

“Il ministro Deri mi ha comunicato la sua decisione di dimettersi – ha annunciato domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – Al fine di procedere con l’accordo, l’incarico ministeriale sarà trasferito a me e io darà via libera allo schema di accordo con una conglomerata dell’energia per lo sviluppo di giacimenti di gas off-shore”.

Le dimissioni a lungo attese pongono fine a una vicenda estenuante che aveva visto il ministro Deri rifiutarsi di sottoscrivere la sospensione della normativa antitrust per quanto riguarda l’accordo in questione. Deri ha evitato di dare l’okay, ma ha anche detto che non intende essere d’ostacolo ad un accordo sull’energia che, secondo Netanyahu, potrebbe valere centinaia di milioni di shekel.

Lo scorso 25 ottobre Deri aveva detto a Netanyahu che non avrebbe usato il potere, che la legge conferisce al Ministro dell’economia, per attribuire una speciale esenzione dalle normative anti-monopolio alla conglomerata israelo-americana che sviluppa i giacimenti di gas naturale scoperti di recente davanti alle coste di Israele. Secondo i termini dell’accordo varato lo scorso luglio, il governo intende conferire a un consorzio internazionale, guidato dalla israeliana Delek Group e dalla società americana Noble Energy, i diritti di sfruttamento della più grande riserva di gas finora trovata nelle acque territoriali israeliane, il giacimento Leviathan, in cambio di un progressivo ridimensionamento del loro coinvolgimento nel giacimento Tamar attualmente operativo, e nei più piccoli giacimenti Tanin e Karish. Allo stato attuale, il singolo gasdotto da Tamar alla costa israeliana costituisce l’unica fonte di gas naturale diretta all’economia israeliana, e lo sviluppo degli altri giacimenti è in stallo a causa dei problemi normativi.

La scoperta di Leviathan, che si stima contenga 535 miliardi di metri cubi di gas, potrebbe costituire una miniera d’oro per il paese trasformandolo in uno dei principali fornitori di gas naturale e garantendo entrate per centinaia di miliardi, stando a quanto affermato domenica da Netanyahu. Ma lo scorso dicembre l’allora Commissario antitrust israeliano David Gilo stabilì che la conglomerata Delek-Noble potrebbe costituire un monopolio, cosa che ha innescato un vivacissimo dibattito nazionale sulle condizioni da porre alle imprese del settore energetico.

Ai sensi dell’articolo 52 della Legge Antitrust del 1988, solo il Ministro dell’economia può accantonare il giudizio del Commissario antitrust e conferire una dispensa speciale a un monopolio per operare in Israele. Per gran parte dell’anno Deri si è rifiutato di firmare la dispensa, mentre Netanyahu nel corso dell’estate non riusciva a far approvare alla Knesset un trasferimento della cosiddetta “autorità dell’articolo 52” al governo nel suo insieme.

Lo scorso 25 ottobre Deri ha affermato che egli “sarebbe stato l’ultimo a silurare l’accordo”, benché in disaccordo su quanto da esso previsto, e ha comunicato a Netanyahu che non era contrario in linea di principio a lasciare il proprio incarico di governo a favore di qualcun altro, aprendo in questo modo la strada a Netanyahu per nominare se stesso ministro dell’economia ad interim con la facoltà di approvare l’accordo.

Dopo questi cambiamenti, il primo ministro Netanyahu detiene ora il portafoglio degli esteri, delle comunicazioni e dell’economia. Netanyahu ha detto che l’altro dicastero tenuto da Deri, il Ministero per lo sviluppo del Negev e della Galilea, verrà rinominato Ministero per lo sviluppo della periferia, del Negev e della Galilea, con riferimento alle regioni del paese al di fuori del centro economico. Deri dovrebbe ricevere anche un altro portafoglio, che non è ancora stato annunciato.

“Oggi abbiamo fatto un grande passo avanti verso l’applicazione dell’accordo sul gas naturale dello stato di Israele – ha detto domenica Netanyahu introducendo la riunione settimanale del governo – Il gas naturale sarà il motore numero uno della crescita economica in Israele per i prossimi anni”. Netanyahu ha spiegato che l’investimento nel progetto di miliardi di dollari nell’arco dei prossimi anni stimolerà la crescita economica attraverso la creazione di nuove industrie e posti di lavoro. “La fornitura di gas naturale – ha detto – contribuirà a ridurre l’elevato costo della vita in Israele, e farà diminuire il prezzo dell’energia. Darà a Israele l’indipendenza in campo energetico: non dipenderemo più da fonti estere”.

(Da: Times of Israel, 1.11.15)