Nonostante lo shock del 7 ottobre, gli israeliani sono aperti a un piano che preveda ostaggi liberi, stato palestinese smilitarizzato e sicurezza regionale

I risultati di un sondaggio confermerebbero la tradizionale disponibilità israeliana al compromesso con garanzie (mai realmente ricambiata da parte palestinese)

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Una maggioranza di israeliani sarebbe favorevole a un piano di pace sostenuto dagli Stati Uniti che contemplasse la liberazione di tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi a Gaza, la normalizzazione dei rapporti con l’Arabia Saudita e la futura creazione di uno stato palestinese smilitarizzato.

Secondo un sondaggio condotto dal Midgam Institute per conto di Iniziativa Ginevra, nonostante lo shock e il crollo di fiducia causati dalla carneficina del 7 ottobre, il 51,3% degli israeliani intervistati afferma che sosterrebbe un accordo come quello descritto, mentre solo il 28,9% dice che sarebbe contrario (il 19,8% non si esprime).

Come prevedibile, il sostegno risulta più alto tra gli elettori che si definiscono di centro e di sinistra (73% favorevoli al teorico accordo prospettato), ma anche il 39% degli elettori di destra afferma che lo sosterrebbe.

I risultati sembrano smentire la convinzione che, dopo il 7 ottobre, l’opinione pubblica israeliana sia diventata totalmente o pregiudizialmente ostile a qualunque ipotesi di stato palestinese, come è stato sostenuto da molti esponenti della destra di governo sin dall’inizio della guerra scatenata da Hamas.

Il dato sembra anche smentire l’idea, sostenuta da voci dell’estrema sinistra (ad esempio, Anshel Pfeffer su Ha’aretz del 21.1.24), secondo cui la maggioranza degli israeliani sarebbe da sempre contraria a qualunque spartizione della sovranità con i vicini palestinesi.

Agli intervistati nel sondaggio Midgam Institute è stato anche chiesto se vorrebbero che i soldati delle Forze di Difesa israeliane fossero ancora dentro la striscia di Gaza fra tre anni. Il 50,5% degli intervistati ha risposto che no, non vorrebbe una situazione del genere, contro il 32% che preferirebbe vedere una continua presenza militare israeliana a Gaza fino a quella data.

Alla domanda se la loro opinione sugli Stati Uniti sia cambiata dopo il 7 ottobre, il 38,2% degli intervistati ha detto che no, non è cambiata e rimane positiva; il 26,3% ha detto che è cambiata in meglio; il 17,1% ha detto che è cambiata in peggio; il 7,2% che non è cambiata e rimane negativa (l’11,1% si dice incerto). Nel complesso, circa il 65% degli intervistati esprime un atteggiamento positivo nei confronti degli Stati Uniti dopo il 7 ottobre.

Ciò che emerge dal sondaggio, ha commentato Gadi Baltiansky, direttore di Iniziativa Ginevra, è che “in cambio della sicurezza regionale e della restituzione degli ostaggi, l’opinione pubblica israeliana è disposta ad accettare uno stato palestinese smilitarizzato”.

(Da: Times Of Israel, Ha’aretz, israele.net, 22.1.24)