Palestinesi denunciano la disastrosa gestione degli ex insediamenti a Gaza

Si moltiplicano le notizie di furti di terra e distruzioni di serre e infrastrutture.

image_979Mentre si moltiplicano le notizie relative a clan famigliari locali e bande armate che si sarebbero impadronite illegalmente di molte delle terre sgomberate da Israele lo scorso agosto, un alto funzionario dell’Autorità Palestinese ha ammesso mercoledì che l’Autorità Palestinese ha fallito l’obiettivo di assumere il controllo degli ex insediamenti israeliani nella striscia di Gaza.
“L’Autorità Palestinese non ha saputo gestire in modo appropriato il ritiro israeliano – ha detto Frieh Abu Medin, presidente dell’Authority per la Terra dell’Autorità Palestinese – Anche tutte le commissioni palestinesi che sono state create per amministrare i terreni sgomberati non sono state capaci di assolvere le loro responsabilità”.
Abu Medin, ex ministro della giustizia palestinese, accusa le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese di non aver saputo proteggere le infrastrutture degli ex insediamenti, comprese le forniture di acqua ed elettricità, che sono state invece demolite da decine di migliaia di palestinesi che hanno dato l’assalto a quelle aree poco dopo l’uscita degli israeliani.
Molti palestinesi nelle scorse settimane hanno lamentato che bande armate e grandi clan famigliari del posto avrebbero già recintato diversi lotti di terra degli ex insediamenti. Stando alla denuncia, alcuni degli intrusi appartengono a vari apparati delle stesse forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese.
Secondo Abu Medin, l’Autorità Palestinese ha investito non meno di 12 milioni di dollari nel tentativo di preservare le infrastrutture degli ex insediamenti, ma senza risultato. “Soldi buttati – dice, ricordando che hooligan palestinesi hanno distrutto praticamente tutto – Le forze di sicurezza che avevano il compito di proteggere quei luoghi hanno completamente fallito il loro compito”.
Abu Medin rivela inoltre che la Compagnia per lo Sviluppo Agricolo dell’Autorità Palestinese ha fallito il compito amministrare le serre abbandonate dagli israeliani. Finanziata dal ministero delle finanze palestinese, la Compagnia avrebbe dovuto approntare piani per l’utilizzo delle serre a vantaggio dei palestinesi. “La Compagnia ha fallito, e ora sta cercando di cedere le serre in leasing a investitori palestinesi, arabi e stranieri – denuncia Abu Medin – E questa è una violazione della legge palestinese”.
Un alto funzionario dell’Autorità Palestinese a Ramallah aggiunge che molti uomini d’affari sono assai restii dall’investire negli ex insediamenti a causa del perdurante stato di caos e di anarchia. “Ci dicono che non intendono buttare i loro soldi in una zona controllata da teppisti e delinquenti”, spiega.
Nel frattempo, anche diciannove organizzazioni pubbliche palestinesi della striscia di Gaza hanno espresso mercoledì profonda preoccupazione per il modo in cui l’Autorità Palestinese sta gestendo gli ex insediamenti, e hanno chiesto l’istituzione di un ente indipendente cui sia affidato il compito di assumere il controllo delle aree in questione. Le organizzazioni chiedono inoltre all’Autorità Palestinese di avviare subito un’inchiesta approfondita sulle denunce relative a furti di terra e distruzioni di serre e infrastrutture.

(Da: Jerusalem Post, 23.11.05)

Nella foto in alto: palestinesi lanciano pietre contro la recinzione dell’insediamento sgomberato di Neveh Dekalim (striscia di Gaza).