Parlar chiaro sul Libano

Questa volta lallarme va lanciato forte e per tempo

Da un editoriale del Jerusalem Post

image_1437(…) Fingere che tutto vada bene al confine settentrionale e che Hezbollah venga tenuto a bada è patentemente sbagliato. Ed è altrettanto chiaro che le Nazioni Unite hanno mancato l’impegno sia di ottenere il disarmo di Hezbollah, sia di impedire il suo riarmo (per non dire dei due ostaggi israeliani di cui Hezbollah non dà nemmeno notizie). È ora che Israele si metta a proclamarlo con forza, chiaro e forte, senza scappatoie e senza infingimenti in nome di un malinteso senso di prestigio. Le cose hanno una inguaribile tendenza ad andare terribilmente storte, in Libano. A differenza del periodo precedente la guerra della scorsa estate, questa volta l’allarme deve essere lanciato con chiarezza mettendo in chiaro con tutti le parti interessate che, se la comunità internazionale continuerà a nascondere la testa sotto la sabbia, Israele non avrà altra scelta che quella di agire. Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha ragione quando dice che, se Israele non avesse agito la scorsa estate, il mondo non avrebbe mosso un dito. La campagna israeliana, che è stata quello che è stata, si è comunque tradotta nel catalizzatore dell’intervento internazionale. Oggi la situazione non è molto diversa da quella di quattro mesi fa. In effetti, potrebbe essere persino ben più urgente.

(Da: Jerusalem Post, 15.11.06)

Nella foto in alto: Ehud Goldwasser e Eldad Regev, i due israeliani tenuti in ostaggio in Libano da terroristi Hezbollah dal 12 luglio scorso.