Se l’Onu si fa complice di Hamas

L’Onu ha 13mila dipendenti a Gaza, per lo più palestinesi. Sapevano perfettamente cosa faceva Hamas nelle scuole e negli ospedali, ma hanno mentito al mondo per 16 anni

Di Robert Williams

Giubbotto indossato da un terrorista Hamas: oltre a munizioni e granate, un tesserino di riconoscimento dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i “profughi” palestinesi

Dal 7 ottobre, quando i terroristi di Hamas hanno invaso il sud di Israele massacrando almeno 1200 persone e rapendo altri 240 israeliani e persone di altre nazionalità, le Nazioni Unite agiscono da braccio di propaganda non ufficiale dell’organizzazione terroristica Hamas, sostenuta dall’Iran.

Lo scopo principale della campagna di propaganda, oltre a denigrare Israele, sembra essere quello di esercitare una schiacciante pressione internazionale su Israele affinché accetti un cessate il fuoco a tempo indeterminato, che darà a Hamas il tempo necessario per riorganizzarsi e ricostituirsi (trattenendo anche gli ostaggi ndr) al fine di continuare le sue attività terroristiche ed evitare di essere eliminata dalle Forze di Difesa israeliane.

Per capire come le Nazioni Unite gestiscono efficacemente la guerra di propaganda di Hamas, è importante sapere che l’Onu, attraverso la propria agenzia per i profughi palestinesi (Unrwa), si è talmente fusa con Hamas nella striscia di Gaza che può essere difficile fare una distinzione significativa tra le due organizzazioni.

Il 7 ottobre, mentre Hamas massacrava i civili in Israele, dipendenti dell’Unrwa festeggiavano a Gaza. “UN Watch” ha scritto in un report il mese scorso:

“Non appena si è diffusa la notizia dell’orribile massacro, trasmesso in diretta streaming sui social media da alcuni terroristi, lo staff dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (Unrwa) ha immediatamente celebrato e giustificato l’evento su Facebook (…) L’Unrwa è stata un terreno fertile per i terroristi palestinesi fin dai suoi primi giorni (…) Gli autori del massacro alle olimpiadi di Monaco del 1972, in cui furono assassinati 11 atleti israeliani (…), erano stati quasi tutti cresciuti e istruiti presso le scuole dell’Unrwa. (…) Allo stesso modo, Mohammed Deif, leader delle Brigate al-Qassam di Hamas, la mente del massacro del 7 ottobre, ha studiato in una scuola dell’Unrwa”.

Secondo l’Associated Press:

“Dal 2014 al 2020, le agenzie delle Nazioni Unite hanno speso quasi 4,5 miliardi di dollari a Gaza, di cui 600 milioni solo nel 2020. Oltre l’80 per cento di questi finanziamenti viene incanalato attraverso l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, che costituiscono i tre quarti della popolazione di Gaza. Circa 280mila bambini a Gaza frequentano le scuole gestite dall’Unrwa, che fornisce anche servizi sanitari e aiuti alimentari”.

Le Nazioni Unite, attraverso l’Unrwa a Gaza, probabilmente sanno tutto ciò che vi accade, compresa l’esistenza dell’infrastruttura terroristica dei tunnel sotterranei di Hamas e l’utilizzo di ospedali e ambulanze. Eppure, durante tutta questa guerra, le Nazioni Unite non hanno fatto altro che fingere “orrore e sconcerto” per le necessarie misure prese da parte di Israele contro i terroristi di Hamas radicati nella società civile di Gaza. Come ha rilevato il direttore esecutivo di “UN Watch”, Hillel Neuer:

“L’Onu ha 13mila dipendenti nella piccola Gaza. Sanno perfettamente cosa sta succedendo. (…) Erano tutti a conoscenza del fatto che l’infrastruttura del terrore di Hamas si trovava nel complesso ospedaliero, che Israele non avrebbe attaccato. Hanno mentito al mondo per 16 anni, dipingendo Israele come il male per eccellenza”.

Il 24 ottobre, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres si è spinto ancora più in basso promuovendo la tipica narrazione vittimista di Hamas. Guterres ha detto che gli attacchi del 7 ottobre “non sono avvenuti nel vuoto” apparentemente giustificando così gli attentati terroristici. Nel frattempo, le Nazioni Unite non si sono preoccupate minimamente di affrontare concretamente e di analizzare attentamente ciò che è accaduto durante il massacro del 7 ottobre: gli stupri di massa, le orribili torture, gli omicidi spietati e i rapimenti.

Questo silenzio su quanto accaduto il 7 ottobre è, purtroppo, in linea con l’incessante demonizzazione di Israele da parte delle Nazioni Unite. L’Onu invoca il diritto umanitario internazionale che Hamas, e non Israele, vìola costruendo installazioni militari in spazi civili protetti (che, se utilizzati per scopi militari, diventano non protetti) e utilizzando i civili come scudi umani. Dal canto loro, le Nazioni Unite non chiedono mai a Hamas di smettere di usare i propri civili come scudi umani per proteggere le sue armi e di esibire bambini morti alle telecamere per gettare su Israele la colpa per la loro morte come sudi umani.

Armi dentro borse dell’Unrwa trovate a Jabalya, striscia di Gaza

Perché ai civili di Gaza non viene consentito di trovare riparo dai bombardamenti aerei nei 300 km di tunnel sotterranei di Hamas? Perché le Forze di Difesa israeliane hanno dovuto proteggere gli abitanti di Gaza in fuga verso sud per salvarsi la vita, come Israele li aveva avvertiti di fare, mentre Hamas cercava con la minaccia delle armi di impedire loro di andarsene?

Tutto ciò che le Nazioni Unite dicono e fanno riguardo alle operazioni militari israeliane a Gaza capovolge i crimini di guerra di Hamas per attribuirne la colpa a Israele. Inoltre, le Nazioni Unite ripetono a pappagallo qualsiasi affermazione bizzarra addotta da Hamas, compreso il numero delle vittime a Gaza, che stranamente non include mai alcuna menzione dei terroristi di Hamas, ma praticamente solo di donne e bambini (in realtà minorenni, che non è la stessa cosa ndr).

Quando il 17 ottobre Hamas affermò che Israele aveva bombardato l’ospedale Al-Ahli di Gaza, asserendo falsamente che centinaia di persone erano state uccise, le Nazioni Unite si sono precipitate a incolpare Israele e il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres approfittò del suo discorso tenuto al forum della Summit Belt and Road Initiative, in Cina, per condannare Israele per l’esplosione all’esterno della struttura ospedaliera e chiedere un cessate il fuoco immediato, mentre Dennis Francis, presidente della 78esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si dichiarava “sconcertato e inorridito”. Il 18 ottobre, Israele pubblicò prove che dimostrano che l’esplosione al complesso ospedaliero era stata causata da un razzo difettoso lanciato verso Israele dalla Jihad Islamica Palestinese. Le Nazioni Unite non hanno detto nulla. Anzi, l’Onu ha continuato una campagna incessante, soprattutto sui social media, che accusa Israele di prendere deliberatamente di mira scuole, bambini, civili, ospedali e operatori sanitari. Sebbene questi luoghi siano protetti da attacchi in guerra secondo il diritto internazionale, tale protezione non si applica a scuole, ospedali e altri siti civili che vengono utilizzati per scopi militari.

L’uso militare illegale di ospedali, scuole e di altri siti civili da parte di Hamas viene denunciato da anni. L’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ne parlò nel 2016. “Quando Hamas decide di lanciare razzi contro Israele, si infila negli ospedali e nelle scuole”, affermò l’ex inquilino della Casa Bianca.

Nel 2019, la NATO pubblicò un report, in cui asseriva senza mezzi termini:

“Hamas, un gruppo militante islamico e autorità di fatto al governo della striscia di Gaza, utilizza scudi umani nei conflitti con Israele dal 2007. Secondo lo Statuto della Corte Penale Internazionale, il crimine di guerra dell’uso di esseri umani come scudi comprende ‘l’utilizzo della presenza di un civile o di altra persona protetta per evitare che taluni siti, zone o forze militari divengano bersaglio di operazioni militari’. Hamas ha lanciato razzi, ha collocato infrastrutture militari e centri di comando e ha attaccato le Forze di Difesa israeliane da o in prossimità di aree residenziali e commerciali. La logica strategica degli scudi umani ha due componenti. Si basa sulla consapevolezza della volontà di Israele di ridurre al minimo i danni collaterali e sulla sensibilità dell’opinione pubblica occidentale nei confronti delle vittime civili. Se le Forze di Difesa israeliane utilizzano forza letale provocando un aumento delle vittime civili, Hamas può approfittarne come strumento legale per accusare Israele d’aver commesso crimini di guerra, il che può comportare l’imposizione di un’ampia gamma di sanzioni. D’altra parte, se le Forze di Difesa israeliane limitano l’uso della forza militare a Gaza per evitare danni collaterali, Hamas è meno vulnerabile agli attacchi israeliani ed è quindi in grado di proteggere le sue risorse e continuare a combattere”.

Quando Israele colpì con un attacco aereo un’ambulanza a nord di Gaza utilizzata dai terroristi di Hamas, Guterres disse “inorridito” per l’azione di Israele, ignorando i crimini di guerra di Hamas. In pratica, le Nazioni Unite agiscono come complici nel crimine.

Un terrorista di Hamas che ha preso parte al massacro del 7 ottobre degli israeliani ed è stato poi essere catturato, ha detto nel corso di un interrogatorio:

“Al-Qassam [l’ala militare di Hamas] ha le proprie ambulanze, alcune delle quali si trovano nella base militare. L’aspetto delle ambulanze è simile a quello delle ambulanze civili, pertanto non destano sospetti e non vengono bombardate da Israele”.

Un altro terrorista di Hamas catturato da Israele ha dichiarato:

“Durante i combattimenti vengono utilizzate le ambulanze, tra le altre cose, per evacuare combattenti, comandanti e agenti. Trasportano anche cibo, merci e armi perché questo è il modo più sicuro per trasportarli”.

Un altro terrorista ancora ha affermato che le ambulanze sono utili per trasportare “persone importanti” come i comandanti di Hamas perché “gli ebrei non attaccano le ambulanze”.

Quando Israele ha pubblicato le prove dell’esistenza di un centro di comando militare di Hamas sotto l’ospedale Al-Shifa, nella città di Gaza, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, lo stesso che ha nascosto informazioni in merito alla trasmissibilità della pandemia di covid-19 in Cina ed è accusato d’aver tentato di insabbiare tre epidemie di colera in Etiopia, ha subito duramente attaccato Israele.

Il Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti d’emergenza Martin Griffiths, ha scritto:

“Sono indignato nell’apprendere le notizie di raid militari sull’ospedale Al Shifa di Gaza. La protezione dei neonati, dei pazienti, del personale medico e di tutti i civili deve prevalere su tutte le altre preoccupazioni. Gli ospedali non sono campi di battaglia”.

Mentre questi alti funzionari delle Nazioni Unite fingono falsamente di non sapere e si aspettano che l’opinione pubblica creda che non sapessero nulla della base di Hamas nell’ospedale Al-Shifa, medici e giornalisti stranieri ne sono a conoscenza da anni.

Un anonimo medico britannico, che ha lavorato tre anni fa all’ospedale Al-Shifa, ha di recente detto in un’intervista televisiva:

“La questione principale era che, quando mi è stato chiesto per la prima volta di lavorare lì [ad Al-Shifa], mi è stato detto che c’era una parte dell’ospedale a cui non dovevo avvicinarmi, e se l’avessi fatto, avrei rischiato di essere ucciso (…) Era implicito che veniva usata per scopi non medici. (…) Ne sono stato alla larga, ma ho visto persone dall’aspetto losco che non facevano parte del personale sanitario entrare e uscire continuamente. Era una corsia che conduceva a un seminterrato”.

Un giornalista italiano ha raccontato che nel 2009, quando arrivò all’ospedale Al-Shifa per intervistare i membri feriti di Fatah, si trovò quasi faccia a faccia con il centro di comando e controllo di Hamas sotto l’ospedale:

“Shifa è un complesso molto grande. Mi sono perso al suo interno, a un certo punto sono finito in un piano sotterraneo e mi sono trovato davanti due uomini di Hamas armati e in tenuta militare, che mi hanno detto di uscire. Ho avuto l’impressione che stessero sorvegliando una porta di sicurezza che dava accesso alla loro infrastruttura sotterranea. Diverse fonti palestinesi con cui ho parlato in seguito hanno confermato che il centro di comando e controllo di Hamas era situato sotto l’ospedale di Shifa e che [il leader di Hamas] Ismail Haniyeh si era nascosto lì per tutta la durata dell’operazione Piombo Fuso (operazione anti-Hamas del gennaio 2009 ndr)”.

È anche probabile che le Nazioni Unite, con i loro 13mila dipendenti a Gaza, sapessero, così come gli infermieri e i medici dell’ospedale Al-Shifa, che ostaggi israeliani erano tenuti nella struttura. Israele ha di recente rivelato che i terroristi di Hamas vi hanno condotto degli ostaggi il 7 ottobre in pieno giorno, con il personale sanitario che ha addirittura tenuto aperte le porte ai terroristi.

Il finto show delle Nazioni Unite di “orrore e sconcerto” in merito al fatto che Israele sta debellando il loro socio Hamas a Gaza è troppo scoperto per essere preso sul serio, anche se i principali media internazionali certamente lo fanno, ripetendo a pappagallo tutto ciò che Hamas e Nazioni Unite spacciano come fatti.

(Da: gatestoneinstitute.org, 30.12.23)