Sezione: Attualità

Se un governo non obbedisce alle decisioni della Corte, perché dovrebbe farlo chiunque altro?

Secondo molti ministri, la Corte non può annullare una Legge Fondamentale. Se così fosse, allora il governo potrebbe approvare qualunque legge e sottrarla al controllo giurisdizionale semplicemente chiamandola “Fondamentale”: una situazione insostenibile

Editoriale del Jerusalem Post

Uno dei titoli in prima pagina sul Jerusalem Post di lunedì scorso era molto problematico: “Solo tre ministri del governo si impegnano a rispettare la sentenza della Corte Suprema”.

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Oslo è stato un fallimento per Israele, ma un successo per l’Olp

Per i capi palestinesi, gli accordi di pace dovevano servire per rilanciare e rafforzare il terrorismo e l’hanno sempre detto apertamente: bisognava solo ascoltarli

Di Itamar Marcus

Dalla firma, trent’anni fa, degli accordi di Oslo tra Israele e Olp, annunciati da leader israeliani e di tutto il mondo come una svolta epocale e l’inizio di un processo di pace, più di 2.000 israeliani sono stati assassinati in attentati terroristici palestinesi: in media, più di 60 ogni anno

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In Cisgiordania non c’è alcun apartheid: ancora una volta è necessario chiarire come stanno i fatti

E’ una falsa accusa, utile solo per chi vuole attaccare lo stato ebraico in quanto tale e perpetuare odio e conflitto

Editoriale del Jerusalem Post

L’ex capo del Mossad Tamir Pardo è l’ultimo di una serie di ex alti funzionari israeliani che, spinti dal desiderio di mettere in crisi il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo governo di destra, lanciano accuse non sostenibili.

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Come la Tomba di Giuseppe è diventata la tomba degli Accordi di Oslo

Per gli ebrei è pericoloso pregare sul luogo santo presso Nablus perché i palestinesi non hanno mai rispettato gli Accordi di Oslo. Facile immaginare cosa accadrebbe al “Muro del pianto” e in altri luoghi fondamentali per la religione e la cultura ebraica

Di Leora Levian

A trent'anni dalla firma dei primi Accordi di Oslo (13 settembre 1992 ndr), forse nulla esemplifica l'esito dei quegli accordi come gli esplosivi lanciati la settimana scorsa da terroristi palestinesi di Nablus contro le forze israeliane che scortavano fedeli ebrei diretti alla Tomba di Giuseppe.

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Perché i razzi palestinesi in Cisgiordania sono una grave minaccia

Anche a Gaza i terroristi iniziarono lanciando razzi artigianali e oggi dispongono di ordigni evoluti in grado di colpire Israele in profondità. Ma la Cisgiordania (il futuro stato palestinese?) già di per sé si incunea profondamente in Israele

Di Stephen M. Flatow

La prima volta che terroristi arabi, lo scorso maggio, lanciarono un razzo dal territorio dell’Autorità Palestinese verso Israele la cosa fece notizia. Quando, un paio di settimane fa, è successo per la quinta volta, quasi nessuno sembra avervi fatto caso.

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Israele ha finalmente un governo di pura destra ed è un completo disastro

Il paradossale ottimismo di un filosofo e politologo israeliano: quasi nessuno, anche fra destra e nazionalisti religiosi, vorrà ripetere un esperimento del genere

Di Brian Blum

Il filosofo israeliano Micah Goodman esprime una posizione sorprendentemente ottimistica circa il futuro di Israele, anche nel mezzo della lacerazione politica che la riforma istituzionale-giudiziaria ha alimentato da quando è comparsa sui radar

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Molti paesi adottano la definizione di antisemitismo dell’IHRA ma finanziano le ong che vi si oppongono

Lo dimostra un recente studio di “NGO Monitor”

Alla luce del drammatico aumento delle manifestazioni di antisemitismo a livello globale, e della necessità di mettere in campo misure per contrastarlo, numerosi paesi hanno sottoscritto la definizione operativa di antisemitismo approntata dall’Alleanza Internazionale per la Memoria della Shoà (IHRA).

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