26 luglio 2019

In un’intervista lo scorso 16 luglio al corrispondente della BBC in arabo Feras Kilani (tradotta in inglese da Memri), Sayyaf Sharif Daoud, ex combattente ISIS con cittadinanza israeliana attualmente detenuto, dice di essersi unito all’ISIS invece che alla resistenza palestinese perché dalla sua esperienza in Israele e Cisgiordania e durante la seconda Intifada ha appreso che Israele “non ha fatto nemmeno l’1% di quello che ha fatto il [dittatore siriano] Bashar al-Assad”. Daoud afferma che, nonostante i violenti scontri tra Israele e palestinesi, gli israeliani non hanno mai stuprato né ucciso brutalmente le persone come fanno le forze affiliate al regime di Assad. Daoud dice anche che suo padre lo aveva messo in guardia dall’aderire a Hamas e Fatah, esprime rammarico per essersi unito all’ISIS e dice di sperare che Israele lo riaccolga in modo che la sua vita possa tornare alla normalità. E aggiunge che Israele “è una democrazia in cui arabi ed ebrei vivono insieme e sono trattati allo stesso modo”.

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