Ci avete fatto caso?

I sedicenti filopalestinesi si sgolano in tutto il mondo per insultare Israele, ma i palestinesi dentro Israele sembrano pensarla in modo molto diverso

Di Ronald Scheinberg

Ronald Scheinberg, autore di questo articolo

Da un lato continuo ad essere allibito di fronte alle innumerevoli manifestazioni e sfilate di sedicenti “pro-palestinesi” in tutto il mondo – da New York a Londra, a Sydney, ad Amman, a San Francisco – con centinaia di migliaia di persone che gridano contro Israele, contro la sua offensiva anti-terrorismo a Gaza, spesso contro la sua stessa esistenza.

Dall’altro, sono assai stupito dall’unico distretto dove non avviene nulla del genere: Israele.

Si sarebbe potuto pensare che le persone più vicine alle sofferenze dei palestinesi nella striscia di Gaza sarebbero stati i loro compagni palestinesi in Israele, gli arabi israeliani. Questi arabi israeliani costituiscono più del 20% della popolazione di Israele, circa 2.000.000 di cittadini.

Ebbene, non risultano proteste di massa. Non ci sono rivolte e tumulti. Non ci sono manifestazioni e adunate sguaiate. Non ci sono scioperi né boicottaggi.

Come spiegare questa mancanza di agitazione, guarda caso proprio da parte della popolazione araba d’Israele?

Awad Darawshe, 23, arabo di Iksal, presso Nazareth (nord Israele), paramedico in servizio il 7 ottobre al festival musicale Supernova. Quando il suo capo-squadra disse al personale di abbandonare immediatamente la zona, Awad si rifiutò e continuò a curare feriti finché venne ucciso dai terroristi di Hamas

Non è che forse gli arabi israeliani non considerano affatto la guerra d’Israele a Gaza come un’arbitraria repressione, men che meno un genocidio, dei palestinesi di Gaza, quanto piuttosto una più che giustificata guerra per difendere il paese e tutti i suoi abitanti (arabi compresi)?

Quello che è certo è che non ho visto nessun grande organo d’informazione riportare e sottolineare questo fatto. Così, giusto per dire…

(Da: Times of Israel, 23.1.24)