30 dicembre 2020

Più di 1,5 milioni di shekel (ca. 465mila dollari) sono stati investiti nell’ultimo anno per la raccolta di 8.300 metri cubi di acque reflue da 37 frantoi palestinesi in Cisgiordania, per essere trattate. Lo ha riferito il Coordinatore per la attività governative israeliane nei Territori, spiegando che si tratta del 40% in più rispetto a quanto raccolto in un progetto-pilota dello scorso anno volto a impedire alle acque reflue, piene di contaminanti, di bloccare le fognature e inquinare i torrenti a-Shaer e Alexander, che si riversano in Israele, così come il litorale israeliano di Beit Yannai, sulla costa settentrionale del Mediterraneo. Le acque reflue trattate vengono utilizzate come fertilizzante per i campi agricoli.