9 marzo 2016

Carlos “lo Sciacallo”, il terrorista marxista diventato simbolo della Guerra Fredda, ha confermato lunedì in un’intervista al giornale Neue Zürcher Zeitung dal carcere francese dove sconta l’ergastolo, che negli anni ’70 si muoveva liberamente in Svizzera grazie a un “patto di non aggressione” tra il governo elvetico e l’Olp. Il 66enne terrorista venezuelano, il cui vero nome è Ilich Ramirez Sanchez, ha detto al giornale che era un fatto assodato tra i militanti dell’Olp che in Svizzera non sarebbero stati arrestati a patto di non procurare incidenti. “Ovvio che ci attenevamo a questo accordo”, ha detto Carlos. Il mese scorso la Svizzera ha cominciato a esaminare la possibilità che un ex ministro, ormai deceduto, avesse stretto un accordo segreto con l’Olp, dopo la denuncia in questo senso emersa quest’anno nel libro Swiss Terror Years del giornalista svizzero Marcel Gyr. Un analogo patto segreto coi terroristi Olp è emerso alcuni anni fa in Italia con il nome giornalistico di “lodo Moro”.