Fonti della difesa israeliana: “Al momento non c’è crisi umanitaria a Gaza”

Israele esorta i civili palestinesi a spostarsi verso sud, ma Hamas cerca di impedirlo, continua a usare gli ospedali come covi sicuri per i terroristi e continua a lanciare razzi sulla popolazione israeliana

L’amara ironia in un meme di jewbelong.org: “Non è incredibile come a Gaza venga a mancare tutto tranne i razzi?”

Nella striscia di Gaza non c’è una crisi umanitaria. Lo ha detto sabato un alto funzionario della difesa israeliana, dopo che 20 camion carichi di aiuti umanitari hanno consegnato il carico attraverso il valico di Rafah al confine con l’Egitto. “Posso dirvi che al momento non c’è alcuna crisi umanitaria a Gaza – ha affermato il funzionario – A Gaza non manca l’acqua e c’è cibo a sufficienza per le prossime settimane. Inoltre, a quanto ci risulta, non mancano scorte di medicine negli ospedali. Ci sono difficoltà a spostare la gente nel giro di pochi giorni verso il sud della striscia di Gaza, ma la popolazione se la cava”.

Secondo le Forze di Difesa israeliane, finora circa 700.000 residenti della parte settentrionale della striscia sono sfollati verso sud in seguito agli avvertimenti di Israele. Tuttavia restano ancora 350.000 persone nella città di Gaza e aree circostanti. “Molti di coloro che rimangono nella parte settentrionale della striscia hanno lasciato le case e si sono trasferiti in rifugi – ha aggiunto il funzionario – Hamas continua a cercare di impedire ai civili di spostarsi verso sud”. Il funzionario ha anche detto che il corridoio umanitario indicato dalle Forze di Difesa israeliane agli abitanti di Gaza rimarrà libero da attacchi.

Secondo il funzionario della difesa, “nel nord della striscia di Gaza ci sono 20 ospedali. Al momento, sei sono stati sgomberati, 10 non ancora e quattro si rifiutano di farlo. Siamo in contatto con gli amministratori locali di quasi tutti gli ospedali e li sollecitiamo a sgomberare”.

Sabato 21 ottobre: camion della Mezzaluna Rossa egiziana portano aiuti umanitari nella striscia di Gaza attraversano il valico di confine di Rafah

Il funzionario ha accusato Hamas di utilizzare alcuni ospedali come covi “perché sanno che si tratta di siti   sensibili che eviteremo per quanto possibile di attaccare. Siamo all’inizio di una guerra lunga e complessa – ha  aggiunto – Stiamo colpendo tutte le strutture di governo di Hamas, compresi ministeri e polizia. Per la prima volta dall’inizio della guerra, abbiamo concordato di consentire l’arrivo di 20 camion con cibo, acqua e medicine in risposta a una richiesta del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gli aiuti devono andare ai residenti di Gaza, ma non al gruppo terroristico Hamas. Se un aiuto umanitario o una fornitura di carburante arriverà a Hamas, attaccheremo e fermeremo il flusso di ulteriori aiuti”.

Sempre sabato, il portavoce militare Daniel Hagari ha reso noto che il giorno precedente un quinto dei razzi lanciati da gruppi terroristici palestinesi verso Israele sono ricaduti all’interno della striscia di Gaza. “Più di 550 razzi lanciati da Hamas e Jihad Islamica Palestinese sono falliti – ha detto Hagari – causando vittime innocenti. Stanno uccidendo i loro stessi civili”. Dall’inizio della guerra, il 7 ottobre, le fazioni terroriste non hanno mai cessato di lanciare razzi e missili verso villaggi città israeliane, facendo scattare gli allarmi anche nelle aree di Tel Aviv e Gerusalemme.

Circa il bilancio delle vittime palestinesi, terroristi e civili (minorenni compresi), osservatori israeliani fanno notare che le cifre riportate come certe dai mass-media mondiali sono tutte di fonte Hamas (vale a dire le stesse fonti che parlano di 500 morti per un missile israeliano che avrebbe colpito un ospedale, quando invece si è trattato di un razzo palestinese che ha colpito un parcheggio causando probabilmente alcune decine di vittime).

(Da: YnetNews, Times of Israel, israele.net, 21.10.23)

Allarme missili palestinesi in arrivo da Gaza sul sud e centro di Israele nel primo pomeriggio di sabato