Hamas, una reincarnazione dei nazisti, dovrà rimpiangere il giorno in cui ha violato i confini dello stato ebraico

Madri, anziani e bambini ebrei costretti a implorare per la vita dei bestiali delinquenti assassini: non dovrà accadere mai più

Di Alon Goldstein

1943: ghetto di Varsavia

Un delinquente armato trascina una madre ebrea terrorizzata che tiene in braccio i suoi due bambini. Le sbraita di camminare. Altri delinquenti portano un’anziana ebrea per le strade nel cuore di Gaza. Un delinquente con Kalashnikov agguanta un bambino di nove anni. Neonati, anziani, donne, ragazzine. Tutti spietatamente sequestrati e deportati da queste bestie disumane.
Immagini a colori, non in bianco e nero, diffuse rapidamente sui social network ancor prima di essere stampate. Sono insopportabili, e sono state scattate in Israele nel 2023, non nel ghetto di Varsavia sotto occupazione nazista nel 1940.

Sono e saranno per sempre un monito per tutti gli ebrei: quelli che vivono in Israele e quelli che vivono nel resto mondo. Che lo capiscano bene: questo non è un conflitto, non è nemmeno una guerra. Questo è parte della nostra storica lotta per la sopravvivenza.

E’ terribile, ma è anche molto semplice: in ogni generazione, c’è chi punta ad annientarci perché siamo ebrei. Anche ora ci troviamo di fronte a creature miserabili, nazisti reincarnati, Amalek.
Israele è stato istituito per essere una casa sicura per madri, bambini e anziani ebrei. Questo è il suo primo scopo: garantire un rifugio sicuro, avere un forte esercito ebraico e non dover mai fare affidamento su nessun altro. Ed è proprio per questo che gli antisemiti di oggi si accaniscono contro lo stato ebraico.

7 ottobre 2023: fermo-immagine di un video diffuso da Hamas che mostra una madre ebrea israeliana deportata a Gaza da terroristi palestinesi

Sabato Israele ha fallito la sua missione. Eccesiva sicurezza di sé, clamorosi errori di gestione politica e militare e altri fallimenti hanno portato a questo disastro. Ci sarà tempo per fare i conti. Ma ora tutti i leader del paese e della sicurezza devono volgersi indietro di 80 anni e guardare negli occhi quel bambino ebreo con le scarpe logore e la mani alzate, portato via sotto il ghigno di un soldato nazista.

Poi devono guardare negli occhi i loro concittadini e giurare che, nonostante l’orrore dei giorni scorsi, atrocità come queste non si vedranno mai più. Non possiamo più permettere che i nostri genitori e nonni debbano implorare per la loro vita di fronte a questa feccia umana. Non possiamo più lasciare i nostri bambini a gemere nel terrore, assediati o presi in ostaggio per ore e ore.
Anche solo per quelle immagini, Israele deve lanciare una guerra di proporzioni storiche contro i suoi nemici, a qualunque costo. Senza fermarsi, senza esitare, senza dare ascolto a nessuno se non ai nostri figli, nipoti e pronipoti che verranno al mondo in Israele. Israele deve colpire questo nemico con tale forza da piegarlo, deve colpirlo a fondo fino a fargli rimpiangere il giorno in cui ha sfondato il confine dello stato ebraico.

Dopo questa tragedia, Israele deve colpire a Gaza e, se necessario, in Libano e Iran, in un modo che possa riecheggiare fra quelle genti per generazioni. L’ottobre 2023 dovrà essere ricordato da tutte le nazioni del mondo come il mese in cui gli ebrei hanno dichiarato: non vi permetteremo mai più di trattarci in questo modo.
(Da: YnetNews, 9.10.23)