I crimini dell’Onu contro l’umantà (commessi per interposta Hamas)

Le dichiarazioni dell'Onu sul Medio Oriente legittimano lo spargimento di sangue di cittadini israeliani e favoriscono lo spargimento di sangue di molti palestinesi

Di Nadav Mansdorf

Messaggio postato il 5 agoto sulla pagina ufficiale su Facebook del "ministero" degli interni di Hamas  in cui si ingiunge agli abitanti di Gaza di non diffondere foto dei "martiri della resistenza" (terroristi uccisi) perché vengono "usate dal nemico per giustificare i suoi crimini". Il senso del messaggio è: nascondere l'alto numero di combattenti uccisi dalle Forze di Difesa israeliane (circa 900) per ingigantire le perdite civili; nascondere i luoghi da cui i terroristi attaccano Israele in violazione del diritto internazionale.

Messaggio postato il 5 agoto sulla pagina ufficiale su Facebook del “ministero” degli interni di Hamas in cui si ingiunge agli abitanti di Gaza di non diffondere foto dei “martiri della resistenza” (terroristi uccisi) perché vengono “usate dal nemico per giustificare i suoi crimini”. Il senso del messaggio è: nascondere l’alto numero di combattenti uccisi dalle Forze di Difesa israeliane (circa 900) per ingigantire le perdite civili; nascondere i luoghi da cui i terroristi attaccano Israele in violazione del diritto internazionale.

Fedele al suo consueto rito di condannare Israele e poi istituire una commissione internazionale d’inchiesta contro Israele, il Consiglio Onu per i diritti umani si rende direttamente responsabile dell’uccisione sistematica di decine di palestinesi a Gaza. Il doloroso conflitto israelo-palestinese va avanti da oltre sessant’anni ed è pieno di sangue e commozione. Tradizionalmente il mondo, Israele compreso, ha percepito il conflitto come incentrato sul territorio e come uno storico scontro tra popoli e culture. Ma la recente conflagrazione ha messo in luce una realtà più semplice, che è al contempo più facile e molto più dolorosa da comprendere. Questa guerra ha portato qualcosa che nessun diplomatico, primo ministro o organizzazione internazionale è mai stato capace di raggiungere. Questa guerra potrebbe rappresentare il punto di svolta storico perché ha posto israeliani e palestinesi per la prima volta dalla stessa parte. Il cambiamento è indotto dai fatti venuti alla luce durante quest’ultima guerra: i palestinesi non hanno preso parte attiva al terrorismo di Hamas, non hanno fatto parte integrante della violenza e dei crimini che Hamas ha cercato di infliggere contro cittadini innocenti israeliani. Si scopre piuttosto che anche i palestinesi sono vittime del terrorismo di Hamas e della realtà che essa ha creato. Questo fatto è saltato agli occhi del pubblico israeliano quando è stato ufficialmente rivelato che Hamas non solo si adopera per colpire i civili israeliani, ma commette anche sistematicamente crimini contro l’umanità sulla propria parte e contro il proprio popolo.   Hamas ha costretto innocenti donne e bambini palestinesi a restare negli edifici in cui erano in corso attività terroristiche e che l’esercito israeliano aveva annunciato che stavano per essere bombardati. Secondo i rapporti ufficiali dell’Unrwa, Hamas ha utilizzato scuole e ospedali per immagazzinare armi e sparare missili. Hamas ha sfruttato le sofferenze dei palestinesi per contrabbandare armi e attrezzature terroriste con il pretesto degli aiuti umanitari. Hamas ha preferito violare i cessate il fuoco umanitari a prezzo della vita di palestinesi innocenti, al solo scopo di produrre video di propaganda. Hamas ha investito centinaia di milioni di dollari nella costruzione di una infrastruttura sotterranea per il terrorism, invece di investirli nella costruzione di scuole, ospedali decenti e altre infrastrutture civili che avrebbero potuto migliorare la qualità della vita dei palestinesi. Hamas non ha fatto questi investimenti nel settore civile perché i civili non le interessano per niente.

Hamas ha sparato almeno 11 colpi di mortaio dall’area a ridosso di questa scuola elementare dell’Unrwa nella città di Gaza (cliccare per ingrandire)

Hamas istiga e incoraggia l’uccisione di persone innocenti, da entrambe le parti, al solo scopo di guadagnare punti nell’opinione pubblica interna e nella comunità internazionale. Cerca di seminare il caos e l’instabilità in tutta l’area allo scopo di ottenere il supporto e i mezzi necessari per continuare gli attacchi contro Israele, costringendo  i palestinesi a sostenere le sue attività. Colpendo costantemente e letalmente il suo stesso popolo, Hamas arruola il mondo e l’Onu contro Israele. Mentre Israele cerca di eliminare le minacce reali e immediate alla sua sicurezza ed esistenza, si scopre che di fatto combatte una guerra non solo per se stesso ma anche per i palestinesi che vivono sotto la violenza costante, le minacce e il terrorismo di Hamas, che li deruba di una vita decente e dei diritti umani fondamentali. Ma anziché denunciare Hamas e agire contro i suoi capi e finanziatori, il Consiglio Onu per i diritti umani continua a mettere sullo stesso piano Israele e Hamas, uno stato sovrano che si difende da attacchi terroristici indiscriminati e un’organizzazione che si auto-proclama ed è ufficialmente riconosciuta terroristica, che usa ogni mezzo possibile per fare del male ai cittadini israeliani e palestinesi. Le dichiarazioni dell’Onu sul Medio Oriente legittimano lo spargimneto di sangue di cittadini israeliani e causano lo spargimento di sangue di molti palestinesi. Ma Israele è un paese forte, sviluppato e progredito che sa come difendere i propri cittadini dalla minaccia di Hamas e non subire danni colossali. Sono i civili palestinesi quelli che finiranno col pagare a più caro prezzo l’irresponsabile posizione dell’Onu, oggettivamente a sostegno di Hamas.

Armi ed esplosivi dei terroristi palestinesi trovati accanto a una culla per neonati

Sebbene l’Onu stessa abbia raccolto e documentato le prove dei crimini e delle atrocità che i terroristi di Hamas commettono contro i palestinesi, i comitati delle Nazioni Unite preferiscono ignorare questi dati di fatto e continuare a garantire copertura ai terroristi di Hamas e alla loro ideologia, seguitando a dare addosso a Israele. La posizione dell’Onu che legittima Hamas blocca ogni concreta possibilità di sostituire l’ideologia omicida che oggi controlla la striscia di Gaza con un’ideologia moderata favorevole alla convivenza e alla pace. I comitati Onu di fatto forniscono a Hamas l’ossigeno di cui ha bisogno per continuare con le sue violenze interne ed esterne. Astenendosi dal prendere misure chiare e nette contro Hamas e la sua ideologia, l’Onu si rende complice diretto delle minacce e degli attentati dell’organizzazione terroristica contro Israele, e complice dei crimini contro l’umanità che Hamas commette contro il popolo palestinese. Con le sue decisioni e i suoi proclami l’Onu puo’ scegliere di aggiungere altri anni di spargimenti di sangue o, al contrario, favorire un cambiamento e un nuovo barlume di speranza per quel territorio e la sua gente. Per come stanno oggi le cose, l’Onu tradisce la sua missione. (Da: Jerusalem Post, 4.8.14)