“Non ci si può fidare di Hamas e Hezbollah”

I gruppi terroristi possono accettare una tregua di 30 anni e violarla dopo 30 giorni

image_2440Sia Hamas che Hezbollah continueranno a perseguire la distruzione di Israele e dunque non bisogna accordare loro alcuna legittimazione. Lo ha affermato lunedì Amos Gilad, capo dell’Ufficio Diplomatico e di Sicurezza del ministero della difesa israeliano, intervenendo a un convegno dell’Interdisciplinary Center di Herzliya.
Questi gruppi terroristi, ha spiegato Gillad, sono “tanto zelanti da dire esplicitamente ciò che pensano: che Israele non ha diritto di esistere”. Sia Hamas che Hezbollah sono “entità caratterizzate da una visione del mondo assurdamente estremista, ma sono assai flessibili in termini di tabella di marcia. Per loro non esistono né la sconfitta né la resa”. Quando subiscono un duro colpo, come ad esempio con la controffensiva israeliana dello scorso gennaio nella striscia di Gaza, “possono anche accettare un accordo temporaneo. Ma, dal punto di vista del loro sistema di valori, si sentono sempre pienamente in diritto di violare un tale accordo in qualunque momento, non appena si sentano forti abbastanza per farlo. È quello che è successo con il cessate-il-fuoco precedente – continua l’alto responsabile della sicurezza israeliano, che si era personalmente occupato delle trattative che avevano portato alla “tregua” mediata dal Cairo – Vi posso dire che quel cessate-il-fuoco era illimitato e non è vero che fosse limitato a sei mesi, come sostiene Hamas. L’hanno violato semplicemente perché pensavano che Israele fosse debole e che non sarebbe rientrato a Gaza. Si tratta di gruppi che possono tranquillamente accettare delle ‘tregue’ di trent’anni e violarle dopo trenta giorni. Si sbaglia chi pensa che accordi di tal genere possano servire da base per dei seri negoziati. Non dovremmo mai cadere nella tentazione di intavolare negoziati strategici con Hamas”.
A proposito della disponibilità recentemente manifestata dalla Gran Bretagna di intavolare un dialogo con Hezbollah, Gilad ha ribadito: “Prendo atto che vi sono soggetti nel mondo occidentale che prendono in considerazione un dialogo con i gruppi terroristi nel tentativo di convincerli, ma non cambia nulla: con quei gruppi è possibile arrivare a un accordo, ma non dobbiamo mai pensare che questo possa portare a veri trattati di pace”.
YnetNews ha chiesto al relatore se il recente discorso nel quale il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha lasciato intendere una disponibilità a intavolare colloqui con gli Stati Uniti rappresenti un mutamento di posizione. “Hamas e Hezbollah – ha risposto Gilad – sono aperti a qualunque genere di dialogo: per loro la legittimazione è estremamente importante. Se il mondo occidentale mostrerà disponibilità a riconoscerli, loro naturalmente accetteranno volentieri. Questo è ciò che intendeva dire Nasrallah. Ma questo non li farà cambiare, e ai loro occhi Israele resterà sempre un obiettivo da distruggere”.

(Da: YnetNews, 16.03.09)

Nella foto in alto: Un’immagine dal video di una terrorista suicida islamista. Alle sue spalle, la mappa delle rivendicazioni territoriali palestinesi: lo stato di Israele è cancellato