26 maggio 2022

Hamas, Jihad Islamica Palestinese e altri gruppi terroristi stanno montando una violenta campagna di proclami e minacce in vista della “sfilata delle bandiere”, un evento organizzato ogni anno nella ricorrenza della riunificazione della città di Gerusalemme nel 1967 (dopo 19 anni di occupazione giordana e divieto di ogni presenza ebraica nella parte est della città), che vede tradizionalmente sfilare migliaia di giovani israeliani lungo i vicoli della Città Vecchia fino al Muro Occidentale (“del Pianto”), luogo santo ebraico il cui accesso fu totalmente vietato agli ebrei durante i due decenni di occupazione giordana. Mercoledì Hassan Nasrallah, capo della milizia libanese filo-iraniana Hezbollah, ha sostenuto che i partecipanti alla sfilata intendono “distruggere le moschee” sul Monte del Tempio. Giovedì Hamas ha esortato ai palestinesi a recarsi in massa alla moschea di al-Aqsa “per bloccare i piani dell’occupazione”, aggiungendo: “Non tollereremo profanazioni della al-Aqsa né delinquenza per le strade di Gerusalemme” (riferimento al tradizionale sventolìo di bandiere israeliane). Il ministro di pubblica sicurezza israeliano Omer Barlev ha detto che la polizia approverà il corteo, previsto per domenica, in base alle raccomandazioni di Forze di Difesa e agenzie di sicurezza, secondo le quali modificare il percorso rispetto agli anni passati verrebbe propagandato da Hamas e altri gruppi terroristi come una vittoria e un’affermazione di sovranità. L’anno scorso, il cambiamento all’ultimo minuto del percorso non impedì a Hamas di lanciare una raffica di razzi verso Gerusalemme, mettendo a rischio gli stessi luoghi santi che sostiene di difendere e scatenando una guerra di 11 giorni. Anche il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha affermato che il percorso deve rimanere invariato.